Dopo il video del Washington Post (il più visto nella storia dei quotidiani online) dove Donald Trump ammetteva con linguaggio volgare di provarci con molte donne mentre era sposato con Melania, e dopo che buona parte del suo partito lo aveva scaricato – compreso il vicepresidente -, il candidato repubblicano doveva essere politicamente morto.

Invece così non è stato. Con tre mosse di comunicazione nella serata del secondo dibattito tv contro Hillary Clinton, Donald Trump è rimasto in corsa. Questa volta, nonostante il sondaggio della Cnn aggiudichi la vittoria nuovamente alla Clinton, ho molti opinionisti al mio fianco nel dire che non è andata esattamente come suggeriscono questi numeri.

Per la Cnn ha vinto ancora Hillary

Per la Cnn ha vinto ancora Hillary

Trump si presentava a pezzi al confronto, dunque, Hillary aveva l’occasione di chiudere la sfida stanotte. Ma l’ha mancata.

Nel dibattito tv più basso della storia per contenuti e allo stesso tempo, proprio per questo, fra i più chiacchierati (record su Twitter), Trump ha fatto tre mosse per salvare la propria corsa verso la Casa Bianca. Non era facile, ma c’è l’ha messa tutta. Vediamole.

1. Metà del dibattito lo si vince prima del dibattito

Come fa ogni bravo spin doctor, prima del dibattito si analizzano lo scenario e l’avversario. Quali erano le trappole per Trump? Ovviamente quella di passare come molestatore di donne. In questa posizione puoi scegliere di mettere la testa sotto alla sabbia (molti comunicatori suggeriscono questo purtroppo) o di prendere il toro per le corna. Come è facile immaginare, Trump è della seconda specie.

Poche ore prima del dibattito, Donald Trump si è presentato in conferenza stampa con quattro donne. Si tratta di Juanita Broaddrick, Paula Jones, Kathleen Willey and Kathy Shelton. Chi sono e soprattutto cosa hanno da dire? “Trump può aver detto parole spiacevoli, ma Bill Clinton mi ha stuprata e Hillary Clinton mi ha minacciata. Non credo ci sia niente di peggio” ha detto la Broaddrick. Altre due donne — Paula Jones e Kathleen Willey — hanno invece dichiarato che l’ex presidente in passato ha abusato sessualmente di loro, mentre la quarta — Kathy Shelton — che aveva 12 anni quando fu violentata in Arkansas nel 1975 ha ricordato che Hillary Clinton era l’avvocato difensore dello stupratore 41enne.

Trump ha riportato queste accuse in diretta nel dibattito, con le telecamere che inquadravano impietosamente Bill Clinton, in un momento ad alta tensione.

Sintesi: le mie sono chiacchiere da spogliatoio, tu Hillary ti presenti come paladina delle donne ma stai coprendo uno stupratore, che è tuo marito.

2. La coerenza premia sempre, anche quando hai torto

Trump, seppur moribondo dal punto di vista politico fino a ieri, si è dimostrato energico e più combattivo della scorsa volta. Non era un fatto di stanchezza, è stata una scelta. Nel primo dibattito voleva apparire rassicurante. Ora che, dopo l’ennesimo scandalo, è saltato definitivamente il personaggio del moderato, Trump è tornato se stesso. E ha fatto bene.

Trump piace all’America arrabbiata e di destra. Dopo il video in cui ammetteva di provarci con molte donne, perché essendo famoso gli veniva più facile conquistarle, Trump ha chiesto scusa. Poi è tornato ad essere se stesso: ha definito chi lo attaccava internamente “ipocrita moralista” e stanotte, nel dibattito ha detto “Sì, quel video mi mette in imbarazzo. Lo detesto. Ma sono chiacchiere. Io sconfiggerò l’Isis”.

Trump è tornato Trump, e questo piace alla base dei repubblicani. La sintesi è: meglio cattivi che incoerenti. Il tuo comportamento può anche essere discutibile, ma se sei coerente c’è sempre qualcuno disposto a stare con te.

3. Spostare l’attenzione su altri temi

L’ultima mossa di Trump per salvare la sua candidatura internamenrte al partito e per rimanere in gara evitando crolli nei sondaggi, è stata quella di spostare l’attenzione da se stesso su altri temi.

Come si fa? Con dichiarazioni choc. Preferibilmente con protagonista l’avversario. Una frase di Trump che sta facendo molto discutere e alza ulteriormente l’asticella del confronto politico, è stata in merito al principale punto debole della Clinton, lo scandalo delle e-mail.

Trump ha minacciato la candidata democratica: “Se vincerò, darò istruzioni al procuratore generale chiedendogli di aprire un’inchiesta sui tuoi affari”. La Clinton ha risposto “fortunatamente non è qualcuno con il carattere di Donald Trump a far rispettare le leggi nel nostro paese”. Ma Trump secco: “Perché altrimenti saresti in galera”.

Di questo oggi si parla molto, negli Usa come in Italia. Spostando nuovamente l’attenzione dai video imbarazzanti di Trump allo scandalo email di Hillary.

4. Due curiosità per finire

Questo video è tratto dal primo dibattito. Anche stanotte Trump ha continuamente tirato su col naso. La scorsa volta su Twitter la cosa era diventata virale, con l’hashtag #sniffle e le insinuazioni erano che avesse il raffreddore o avesse sniffato cocaina.

Ho analizzato il suo linguaggio del corpo per capire il perché di questo tirare su col naso. Non è cocaina, è stress. Trump gestisce male lo stress. E’ uno che perde la pazienza, si agita, è irrequieto. Lo abbiamo visto anche dal suo continuo camminare da una parte all’altra durante il dibattito. Questo stress causa un aumento della pressione del sangue. Quando la pressione sale, i piccoli vasi sanguigni nel naso (e dei lobi delle orecchie) si gonfiano, divenendo ingorgati di sangue. E quindi le narici si chiudono. La conseguenza è che per prendere fiato è necessario inspirare più forte. Questo produce l’effetto sonoro del raffreddore (o cocaina). Inoltre, gli interventi di Trump sono molto lunghi e veloci. Quindi ha bisogno di molta aria per produrre un suono così prolungato.

Altra curiosità. Quando i candidati hanno dichiarato cosa apprezzano dell’avversario, hanno usato entrambi parole dolci. La Clinton ha detto: “Rispetto i suoi figli, incredibilmente capaci e devoti. Questo la dice lunga su Donald. Come madre e nonna considero questa una cosa molto importante”. Trump: “Hillary non molla, non si arrende. Rispetto questo. Lei è una combattente”. In Italia a questo tipo di domanda nei confronti si tende a glissare. E’ un errore. Anche da queste parti, un po’ di calore non farebbe male all’immagine dei candidati, in mezzo a tante botte.

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