L’accusa delle opposizioni è che Roberto Maroni abbia tirato i remi in barca. Poche iniziative da parte della giunta, pochi provvedimenti da discutere nelle commissioni del Pirellone e, di conseguenza, poco lavoro in consiglio regionale. Tanto che questa settimana la tradizionale seduta del martedì non ci sarà. E neppure la prossima. Dopo l’ultima convocazione del 4 ottobre bisognerà attendere il 25 per rivedere i consiglieri seduti in aula, dopo venti giorni di stop. “Non ci sono abbastanza provvedimenti da prendere in esame”, è l’accusa lanciata per primo dal consigliere del M5S Gianmarco Corbetta in un’intervista ad affaritaliani.it. “La sensazione è che alla giunta Maroni manchino le idee e che all’interno della maggioranza non ci sia sufficiente coesione. Da qui deriva uno stallo che non va a vantaggio della Lombardia”, rilancia il consigliere del Pd Fabio Pizzul.

Non che il lavoro al Pirellone coincida per forza con le sedute del consiglio regionale. Negli altri giorni della settimana si riuniscono infatti le commissioni consiliari. Ma anche lì – accusano le opposizioni – la giunta porta pochi provvedimenti da esaminare. “Se non ci sono progetti di legge della maggioranza – dice Corbetta – si potrebbe iniziare a discutere di quelli depositati dalle opposizioni. Ma se non c’è l’ok della giunta, questi rimangono chiusi in un cassetto. Piuttosto non si fa nulla. In commissione Cultura, per esempio, ci sono stati casi di sedute durate 20 minuti”.

Se si prende come parametro il numero delle convocazioni del consiglio regionale, in realtà nell’attuale legislatura le cose sono andate meglio di quando al governo c’era Roberto Formigoni: nel 2010, dopo le elezioni del 28-29 marzo, ci sono state 21 sedute, nel 2011 26 e nel 2012 28. Questi invece i numeri registrati sotto Maroni: 30 sedute nel 2013 (legislatura iniziata dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio), 44 nel 2014, 45 nel 2015 e 25 nel 2016 fino a oggi. Numeri che però mostrano il rallentamento di quest’anno, visto che difficilmente si supereranno le 40 sedute, come avvenuto nei due anni precedenti.

La frenata del 2016 la si vede anche da un altro dato diffuso dal Pd, quello del numero dei provvedimenti approvati in giunta: 1.209 delibere nei primi dieci mesi del 2013 (di cui 38 proposte di legge al consiglio), 1.790 nel 2014 (27 proposte di legge al consiglio), 1.710 nel 2015 (32 proposte di legge) e 953 delibere approvate sinora nel 2016 (20 proposte di legge). Analogo l’andamento dei lavori in aula, anch’esso in discesa negli ultimi mesi: 23 leggi approvate nel 2013, 37 nel 2014, 25 nel 2015 e 27 sino a oggi nel 2016. “È evidente che c’è un rallentamento palpabile della capacità propositiva della giunta”, commenta Pizzul.

Ecco la replica del presidente del consiglio regionale Raffale Cattaneo ai microfoni di Restate scomodi di Rai Radio 1: “Il nostro consiglio è uno dei consigli che lavora di più in assoluto”, dice mettendo l’accento sul numero di sedute aumentato rispetto all’era Formigoni. E accusando il M5S di voler fare strumentalizzazioni, visto che Cattaneo aveva proposto per il 18 una seduta sul post Expo, con tanto di invito ai vertici di Arexpo, la società proprietaria dei terreni dell’esposizione universale. Poi non se ne è fatto più nulla, anche per l’opposizione del M5S, così motivato da Corbetta: “Arexpo non ha mai avuto rispetto del consiglio regionale. Non ci ha dato i documenti chiesti dalla consigliera Silvana Carcano e non ha dato seguito alla mozione approvata all’unanimità nella quale si chiedeva alla società di firmare il protocollo di legalità con la Prefettura. Perché convocare qualcuno che non ti rispetta? La nostra contro proposta è stata di dedicare la seduta del 18 a mozioni e interrogazioni, ma non è passata”. Per finire con un risvolto quasi comico della vicenda: “Alle riunioni dei capigruppo – ha raccontato Corbetta ad affaritaliani.it – partecipa anche un rappresentante della giunta, che spiega quali sono le priorità operative del governo regionale. Ecco, so che può far ridere, ma l’unico progetto segnalatoci come prioritario sembrerebbe un progetto di legge sulla caccia ai cinghiali”.

Twitter: @gigi_gno

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dall’ufficio stampa del consiglio regionale della Lombardia

La polemica di questi giorni su un presunto Consiglio regionale che non lavora non rispecchia la verità dei fatti, descritta non dalle opinioni ma dai numeri. Il Consiglio si è riunito martedì scorso, 4 ottobre, per la 25° seduta del 2016 (già approvati da gennaio a settembre 294 provvedimenti). Da qui alla fine dell’anno si riunirà ancora 8 volte per discutere altri importanti provvedimenti quali la legge sulla gestione delle aree protette, le Risoluzioni sul rilancio dei consultori familiari, la valorizzazione delle comunità terapeutiche, il contrasto al caporalato e nuove misure a sostegno dei soggetti affetti da disturbi uditivi. Prima della fine dell’anno il Consiglio sarà chiamato ad approvare anche la nuova legge sull’innovazione e la ricerca, il provvedimento di legge sulle incompatibilità, il Documento di Economia e Finanza regionale e il Bilancio della Regione.

Per citare un dato utile a spiegare il ruolino di marcia di questa legislatura è sufficiente mettere a confronto due anni “pieni” delle due ultime legislature: nel 2011 (IX legislatura) erano stati approvati 218 provvedimenti mentre nel 2015 (X legislatura) sono stati approvati 378 provvedimenti.

All’attività dell’Aula bisogna aggiungere quella delle Commissioni: nel corso del 2016 le otto Commissioni “permanenti” si sono riunite oltre 200 volte, le quattro “speciali” 49 volte.

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