Questa mattina anche a Torino un migliaio di studenti ha marciato per le vie del centro per ribadire il proprio no alla Buona Scuola e alla Riforma Costituzionale proposte dal governo Renzi. “Siamo scesi in piazza per rivendicare il nostro diritto di decidere sul nostro futuro e sulle politiche del nostro paese” raccontano gli studenti che hanno lanciato uova contro la sede del Ministero dell’Istruzione e hanno imbrattato con scritte la sede del Partito Democratico nel quartiere di San Salvario.

Studenti sono scesi in piazza anche a Milano, Roma, Napoli, Cagliari e in più di 70 piazze del nostro paese. “Dalle scuole abbiamo voluto ribadire ancora una volta il nostro rifiuto nei confronti delle ricette del governo in materia d’istruzione, a partire dall’assunzione dei danni fatti dalla Buona Scuola – dichiara Francesca Picci, coordinatrice dell’Unione degli Studenti – Non siamo più disposti ad accettare voti di fiducia e deleghe in bianco sul nostro futuro, e siamo determinati a riscrivere tramite forme collettive di consultazione i diritti di una generazione che li ha visti tagliati tutti negli ultimi anni. Nella notte al Ministero, così come a conclusione del corteo, abbiamo voluto rilanciare la nostra campagna ‘Stiamo Diritti – Students’ (R)evolution’, che si intensificherà nelle prossime settimane portando in tutte le scuole una discussione tra gli studenti su quelli che sono i nostri bisogni materiali”.
“In piazza oggi siamo scesi anche noi studenti universitari per denunciare con forza come ad un continuo smantellamento del welfare si affianchi una stretta antidemocratica inaccettabile, come evidenziato dagli effetti della riforma costituzionale che abbiamo analizzato dentro le nostre università negli ultimi giorni – dichiara Andrea Torti, coordinatore di Link Coordinamento Universitario – Crediamo che al nostro Paese serva oggi una vera inversione di tendenza nei termini di una democratizzazione sostanziale della società, tramite la riduzione delle diseguaglianze e un rifinanziamento di misure di welfare universale. In questo senso prosegue anche la nostra campagna per una legge di iniziativa popolare sul Diritto allo studio, sulla quale stiamo raccogliendo le firme in tantissime città”.

“La giornata di oggi rappresenta un segnale importante al premier, che solo negli ultimi giorni aveva espresso la volontà di ‘riprendersi le scuolè tramite i giovani del Partito. Le piazze odierne dimostrano che le scuole e le università del nostro paese sanno molto bene da che parte stare, esprimendo un rifiuto generalizzato delle politiche del Partito Democratico così come di una riforma costituzionale autoritaria” affermano gli organizzatori delle manifestazioni di oggi.

“Noi Studenti per il NO abbiamo vissuto oggi una prima tappa di un percorso anche mobilitativo per affermare che non ci stiamo più a chi crede di imporre sulle nostre teste una serie di scelte antipopolari così come negli ultimi anni è avvenuto. Nei mesi che ci aspettano vogliamo concretizzare una ripresa di parola collettiva per dire che sul nostro presente, sul nostro futuro e su quello dei nostri territori decidiamo NOi! – afferma Martina Carpani, coordinatrice della Rete della Conoscenza. “Il nostro percorso verrà rilanciato fin da subito, e ci appelliamo a tutte le forze sociali che stanno organizzando la campagna per il NO, per la costruzione di una giornata di mobilitazione popolare nella data indicata dai comitati per il 29 Ottobre, giorno in cui Renzi ha chiamato il fronte del SI ad un momento pubblico a Roma. Se il premier continua ad animare passerelle e palchi – conclude – noi saremo ovunque a costruire questo rifiuto di massa verso le sue politiche e la sua riforma!”

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