“Renzi ha bisogno di far credere che questa riforma interessa anche ad altri e non solo a lui. Quindi certificata la totale inefficacia della Boschi, mandata in Sudamerica nella speranza che non trovi il biglietto di ritorno, cerca di schierare altri ministri”. Così il direttore de Il Fatto quotidiano Marco Travaglio risponde a Giovanni Floris a DiMartedì (su La7) sulla presenza dei ministri in televisione a sostegno del referendum costituzionale. “Più o meno – prosegue Travaglio – è la solita televendita delle pentole. Renzi alterna il modella Wanna Marchi a quello del mago Do Nascimiento, ma sempre un sacco di balle racconta nella speranza che nessuna capisca la riforma. Renzi è come la macchinetta sparapalle con cui si allenano i tennisti, bisogna fermarlo. Si sta preoccupando – continua – dei voti di destra, senza averne preso mai uno e rischiando di perdere altri voti a sinistra oltre a quelli che ha già perso”. Su Giorgio Napolitano dice: “Si dedica agli incerti senza dire che non è una buona riforma. Basta aprire una pagina a caso per capire che è un monumento equestre al super-ego del premier. E’ come la piramide di Cheope, infatti è scritta in antico egizio”. Poi sul voto all’estero aggiunge: “Come cercano di acchiappare i voti al Sud con la favola del ponte sullo Stretto che, secondo me non si farà mai, così come il Tav. Ma bisogna tenere aperti i cantieri per finanziare le clientele che al momento del voto votano e faranno votare. Dopo il 4 dicembre non sentiremo mai più parlare del ponte sullo Stretto, lo sanno tutti che è un incantesimo”

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