La strada si snoda lunga, scenografica, sui fianchi delle vallate intorno ad Amatrice: sembrerebbe disegnata apposta per fare apprezzare il panorama al turista, aiutata in questo anche da un allegro sole di inizio autunno. È mercoledì, c’è poca gente in giro, le villette di collina sembrano intatte e l’impressione di normalità è assoluta. Ecco perché il pugno nello stomaco, appena arriviamo in paese, è ancora più violento ed inaspettato.

Il danno è paurosamente concentrato in alcune zone, netto, come se una mano enorme dal cielo avesse calcato la sua impronta schiacciando i castelli di sabbia degli uomini. Restiamo zitti, nessuno si azzarda a interrompere Gaetano, che ci fa da guida e ci racconta dei primi momenti dalla tragedia, di casa sua gravemente lesionata e dei 22 cadaveri che hanno dovuto estrarre dalle macerie di piazza Sagnotti. Nonostante abbia perso la casa, si ritiene fortunato: tutta la sua famiglia si è salvata e la bimba di 10 mesi, Alessia, è stata soprannominata “Speranza” da volontari e soccorritori. Gli passa un’ombra sul viso solo quando ci racconta che, nei primi giorni dopo il terremoto, è stato soggetto a momenti di rabbia e sconforto: “Mi sentivo in colpa di essere vivo”, ci dice con un filo di voce, e per un istante quest’uomo forte ed energico sembra vecchio, svuotato.

Sono arrivato qui per tenere un laboratorio di educazione al ritmo per i bimbi della scuola elementare, organizzato dall’associazione dei genitori, che si è scelta il bel nome di Alba dei Piccoli Passi. A dire il vero, sono un po’ nervoso prima di iniziare: mi raccontano che parecchi dei piccoli vivono un forte disordine da stress post traumatico, che sono irrequieti, addirittura aggressivi e instabili. Stavolta però la sorpresa è positiva: si gioca e si impara insieme. Davide è quello più bravo a fare le rime, Romina ha un ottimo senso del ritmo e alterna a tempo cassa e rullante sul campionatore che ha portato il mio fido compare Dj Fuzzten. Tutti ridono, tutti vogliono fare rime col proprio nome e con quello degli amici.

Claudia, oltre ad essere la moglie di Gaetano, è la presidente dell’associazione. Mi parla in maniera molto aperta: apprezzano la solidarietà che sta arrivando da tutta Italia e, anche per rispetto verso chi dona, vogliono vederci chiaro, non accettano sprechi, poca trasparenza, rischio di speculazioni. I rapporti con la Protezione Civile e la Croce Rossa non sono sempre facili, non sono sempre chiari. L’Alba dei Piccoli Passi ha già un programma articolato: alle attività più classiche per i bambini e ragazzi, come il doposcuola o la musicoterapia (in cui si inserisce anche il mio laboratorio) si affiancano le terapie psicologiche all’avanguardia, come l’Emdr (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari), un approccio terapeutico riconosciuto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e utilizzato appunto per il trattamento dello stress traumatico.

Riparto prima dell’imbrunire, mentre il bel panorama verde vira sul dorato del tramonto. Rimane un bel po’ di strada, che facciamo in silenzio ma con ancora in testa le risate dei bambini. Rimane la certezza che la solidarietà più efficace è sempre quella vicina alla gente.

Supportate anche voi l’Associazione “Amatrice L’Alba dei Piccoli Passi”: IBAN IT10H0832773470000000005382 – lalbadeipiccolipassi@libero.it

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