Grazie a questo spazio su ilfattoquotidiano.it, siamo riusciti a fare passare alcuni concetti importanti per la comprensione di “Terra di Fuochi”, incentivando in questi ultimi mesi una finalmente efficace azione di contrasto da parte della Guardia di Finanza a tutela dei territori compresi nel Parco Nazionale del Vesuvio.

Riassumiamo in punti:

– Il fenomeno “Terra dei fuochi” è locale ma espressione di un fenomeno nazionale ed internazionale, ovverossia la mancata tracciabilità e smaltimento di prossimità dei rifiuti speciali industriali e tossici nel mondo. Va fatta una “rivoluzione copernicana per l’universo della munnezza” nella comprensione, gestione e corretta formazione/informazione dell’universo dei rifiuti dal momento che, per dimensioni e pericolosità per la salute pubblica, è il pianeta dei “pochi” rifiuti urbani a girare attorno all’eccezionale quantità di quelli speciali, industriali e tossici oggi prodotti in regime di evasione fiscale. Un mercato che rende soldi infiniti e potere senza rischi, con buona pace di chi pensa ancora, per dogma di fede ambientalista, che il centro dell’universo sia “rifiuti (urbani) zero” e non riesce a immaginare perché, ad esempio, i “consulenti” dei lobbisti gestori dei rifiuti siano potentissimi ed intoccabili.

– Mi fa sorridere rilevare come questa “rivoluzione copernicana per la munnezza” sia oggi spinta con forza e convinzione dalla Chiesa Cattolica con Papa Francesco (Laudato si’) e preti come Padre Maurizio Patriciello e sia invece ancora oscurata dal dogma di “rifiuti zero urbani” o “viva gli inceneritori” persino in Società Scientifiche mediche e laiche come Isde Medici Ambiente e Siti (Società di Igiene e Medicina Preventiva). Stiamo parlando per la sola Campania, vista l’eccezionale impennata del commercio online, di non meno di 6000 tonnellate al giorno di rifiuti speciali prodotti in regime di evasione fiscale e quindi obbligatoriamente smaltiti per via illegale. Questa cifra è in costante aumento ed è ormai clamorosamente maggiore di tutti i rifiuti urbani prodotti in Campania, cui si aggiungono, sempre senza alcun impianto finale censito e a norma in tutta la regione, non meno di 22mila tonnellate al giorno di rifiuti speciali, industriali e tossici “legali”.

– Risulta ormai evidente che Napoli è il crocevia mondiale della produzione del “falso di bassa qualità” prodotto nel Terzo mondo ma è l’epicentro ed il cuore pulsante della più grande fabbrica al mondo di “falsi di qualità migliori anche degli originali” nei settori tessile e pelletteria, come già scriveva in Gomorra Roberto Saviano nell’episodio del “sarto di Casalnuovo”. Dal libro, in base ai dati stimati di produzione, possiamo affermare che la produzione “in nero” sia incrementata non meno di 4 volte rispetto al 2006 e il vesuviano è diventato la culla mondiale della produzione del migliore “made in Italy in nero”, assolutamente originale in tutti i negozi del mondo a prezzi stratosferici, falso solo quando, purtroppo poche volte, riesce ad essere intercettato dalla Guardia di Finanza.

– E’ urgentissimo quindi predisporre la tracciabilità dei manufatti (e non solo delle pummarole) come borse, scarpe e vestiti, in vertiginoso incremento di produzione in Campania come “made in Italy” di altissima qualità grazie all’eccezionale sviluppo del commercio on line ma senza un minimo di tracciabilità. In Parlamento è ferma, bloccata dalle lobby, una legge per rendere possibile la tracciabilità tramite QR code di scarpe, borse e vestiti. Allo stesso tempo va fatto con urgenza un intervento di governo per tracciare in modo certo almeno i circa dieci milioni di tonnellate di rifiuti industriali tossici prodotti ogni anno in Italia e la cui destinazione finale di fatto è ignota. Ogni angolo del territorio nazionale è a rischio!

– Infine, va fatto idoneo decreto legge per bloccare l’ingresso in Italia degli oltre sei milioni di tonnellate di rifiuti speciali e industriali l’anno (ISPRA 2016) in assenza di tracciabilità e destinazione finale certa. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, cerca creativi gratis per le campagne di prevenzione a tutela della salute pubblica? Propongo gratis i seguenti slogan per campagne a tutela della salute pubblica contro Terra dei Fuochi in Campania: con una bella immagine di un bambino campano con una borsa d’alta moda in mano, “Tracciami e di salute saziami!”  o “Tracciami e mai più coi roghi straziami!”, ma soprattutto “Voglio essere una pummarola tracciata San Marzano! Sarei tutelato meglio di un cittadino campano!”.

Articolo Precedente

Consumo di suolo: Renzi vuole le grandi opere, ma l’Ispra ne calcola i danni

next
Articolo Successivo

Bracconaggio, la riforma delle Province taglia il numero di guardiacaccia. La denuncia del Wwf: “40% in più di animali uccisi illegalmente” (FOTO)

next