“Non basta capire perché il soffitto della palestra è crollato, ora vogliamo una diagnosi dell’intero istituto e un certificato d’agibilità che garantisca la sicurezza della scuola altrimenti terremo a casa i nostri figli”. Eric Bevilacqua è il padre di due alunne che frequentano la scuola media “Mameli” in via Linneo a Milano dove nei giorni scorsi è crollato il controsoffitto e l’intera copertura della palestra. Una tragedia sfiorata solo perché il tonfo è avvenuto nella notte quando i bambini e i professori sono nei loro letti.

Ad allarmare i genitori è stata la comunicazione sul diario: “A causa del crollo l’attività motoria verrà probabilmente interrotta. Sono utilizzabili solo il cortile intorno e il parco Massena; le lezioni di educazione fisica si svolgeranno in classe come lezioni teoriche”. Un’informazione che ha preceduto il Comune che ha immediatamente dichiarato inagibile anche la seconda palestra del plesso ma ha garantito la sicurezza delle aule. Rassicurazioni che non bastano alle mamme e ai papà della scuola di via Linneo: “Questo episodio – spiega Bevilacqua che tra l’altro è architetto – è quello che ha fatto traboccare il vaso; da anni lo stato di degrado delle scuole è drammatico. Siamo molto preoccupati della gestione della sicurezza all’interno dell’istituto. Anche i nostri figli e i professori ora hanno il timore che ciò che è accaduto in palestra possa succedere nelle classi. Non solo la scuola “Moscati” che fa parte dell’istituto è transennata da più di due anni sia all’esterno che all’interno dell’edificio a causa delle facciate pericolanti e del pericolo di crollo dei cornicioni”.

Bevilacqua e le altre famiglie sono decise ad andare fino in fondo sulla questione: “Si rende conto? Senza terremoto o altro, è crollato il soffitto della palestra. A questo punto vogliamo una perizia scritta sulla causa del danno, non ci accontentiamo delle parole. Con il dirigente della scuola, Giorgio Pietro Sturaro, stiamo predisponendo una diagnosi e una verifica di tutti gli interventi necessari nelle due scuole visto che ci sono crepe e infiltrazioni. Vogliamo che qualcuno si assuma la responsabilità di mettere nome e cognome su un foglio di carta che certifichi l’agibilità dell’intero istituto. Da giorni ho chiesto un incontro all’assessore all’edilizia pubblica e privata Gabriele Rabaiotti ma non ho ancora avuto un riscontro”.

Nel frattempo alla media “Mameli” sono arrivati i tecnici che stanno verificando quanto è accaduto: “Vogliamo una risposta certa. Avremo un incontro con il dirigente della scuola perché abbiamo intenzione di muoverci in sinergia con lui al fine di smuovere l’amministrazione ed ottenere gli interventi necessari alla manutenzione degli edifici scolastici”. Le famiglie temono che dopo il crollo lo spazio dedicato all’attività d’educazione sportiva resti chiuso a lungo: “Serve un ripristino delle palestre in tempi brevissimi, al fine di garantire ai ragazzi il regolare svolgimento delle lezioni di educazione motoria”.

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