E’ definitivo il passo indietro di Salvatore Tutino, magistrato della Corte dei Conti. Non sarà lui l’assessore al bilancio di Roma tanto atteso. Una settimana fa aveva dato disponibilità ad accettare l’incarico, aveva ottenuto la garanzia di un ruolo da tecnico, con propri collaboratori e assicurazioni sui bilanci: da approvare con i conti in ordine e prima che i fondi vengano investiti, mettendo fine alle abitudini passate di chiudere i bilanci in un secondo momento. Ma gli attacchi del M5s nazionale, e in particolare di Roberto Fico sulla stampa, gli hanno fatto cambiare idea. “Non mi faccio trattare come una pallina da ping pong da dei ragazzetti incompetenti, non sono uomo della Casta, non sono uno stipendiato da 300mila euro l’anno”, afferma, contattato al telefono. “Non mi piego a queste beghe per colpire chi viene visto come un concorrente politico anche a livello nazionale. Io a Roma ho trovato persone competenti, perbene, ma Palermo è stata la svolta, sono sbarcati i mille, c’è una faida interna, la situazione è kafkiana”, chiosa il magistrato

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