Prime denunce per il caso della ragazza di 19 anni di Pozzuoli che non sta andando a suola dopo la diffusione su WhatsApp di un suo video hard. La polizia ha trasmesso un’informativa alla sezione della Procura di Napoli che si occupa di reati informatici coordinata dal procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli. Secondo l’Ansa i reati ipotizzati sono violazione della privacy e diffamazione e sono stati formulati dopo che la famiglia della ragazza ha presentato un esposto.

Al momento però non c’è nessuna iscrizione nel registro degli indagati. Questo perché il fascicolo non è stato ancora assegnato e quindi non si è proceduto a un primo vaglio della magistratura per le eventuali iscrizioni. Inoltre non si conoscono ancora i nomi delle persone denunciate dal commissariato Pozzuoli che indaga per individuare chi ha diffuso il video. Ricomponendo il quadro della vicenda la polizia flegrea sarebbe venuta a conoscenza dell’esistenza del video hard ancor prima della denuncia alla polizia postale di Milano da parte di Selvaggia Lucarelli. La ragazza, anche oggi non si è presentata a scuola.

La sezione coordinata dall’aggiunto Zuccarelli è la stessa che si sta occupando del caso di Tiziana, la 31enne che si suicidò a Mugnano (Napoli) per la diffusione in rete di video hard: i magistrati della procura partenopea procedono per gli stessi reati – violazione della privacy e diffamazione – mentre gli inquirenti della procura Napoli Nord indagano per istigazione al suicidio.

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