La giornata della Amatriciana ḥalāl presso la Grande Moschea di Roma

Ma chi lo ha detto che i musulmani non possono mangiare la famosa amatriciana?

Quando si tratta di aiutare gli altri la mente ingegna nuove idee ed ecco che la classica amatriciana fatta di carne di maiale si trasforma magicamente in amatriciana halāl. Una amatriciana che la ricetta classica vorrebbe con guanciale e pecorino, si trasforma per necessità, in un piatto accessibile anche ai musulmani.

Domenica 25 settembre la Grande Moschea di Roma, apre le porte alla solidarietà con la giornata “Amatriciana halāl”, per raccogliere fondi destinati alle vittime del terremoto, che ha colpito Amatrice e le zone limitrofe lo scorso 24 agosto. L’idea geniale è del portavoce della Moschea di Roma Omar Camiletti, che in anteprima ha annunciato l’iniziativa ai microfoni di Radio Roma Capitale all’interno della trasmissione di Francesco Vergovich. La giornata inizia domenica alle ore 10.00 fino alle ore 17.00 con un incontro interreligioso e con visite guidate. Si mangerà nel padiglione e l’offerta sarà libera.

La amatriciana halāl, sarà una variazione del classico condimento abruzzese, nato dai pastori che utilizzavano gli unici ingredienti a disposizione nel periodo della transumanza, ovvero guanciale e pecorino. I musulmani, non possono mangiare maiale, considerato haram (proibito), ma possono mangiare carne la halāl, quella carne che deve essere stata macellata secondo le linee guida tradizionali indicate nella Sunna.

Per essere halāl, gli animali devono essere coscienti al momento dell’uccisione, che deve essere procurata recidendo la trachea e l’esofago e sopravvenire per il dissanguamento completo dell’animale. Una macellazione rituale da far rabbrividire i vegani, i vegetariani, gli attivisti animalisti e un po’ anche me. E’ proprio il Corano a dettare la legge sulle norme alimentari: “O uomini, mangiate ciò che è lecito e buono, non seguite le orme di Satana, poiché egli è nemico dichiarato per voi” (Sura Al Baqarah, 2:168 ). Il Corano infatti, stabilisce quali animali possono essere mangiati e quali no. Fra gli animali domestici, sono considerati halāl, dunque leciti, i cammelli, le mucche, le pecore e le capre. Tutti questi animali possiedono lo zoccolo fesso, tipico del loro genere. È invece sconsigliato (makruh), cibarsi di carne di cavallo, mulo o asino, e non è invece assolutamente permesso cibarsi di animali che possiedono zampe o denti canini.

Per avere maggiori informazioni su questa giornata di solidarietà abbiamo contattato l’ideatore di questa iniziativa Omar Camiletti che ha spiegato i motivi di questa giornata. “Tutti possiamo essere ‘amatriciani’ perché è proprio nel momento del bisogno che le barriere devono essere abbattute. Non si tratta di essere musulmani, ebrei o appartenenti ad altre religioni. Siamo stati molto colpiti dalla tragedia che ha investito Amatrice e attraverso questa particolare nostra iniziativa vogliamo aiutare le popolazioni coinvolte.  Il significato di questa giornata – dice Camiletti – oltre alla raccolta fondi, dovrebbe farci riflettere sul senso della vita. In quei momenti di sventura, tutti noi, avremmo voluto essere accanto a loro a scavare fianco a fianco per aiutare per cercare di salvare più vite possibili. Noi crediamo che proprio nelle avversità si possano sciogliere i nodi del pregiudizio e delle differenze culturali. Abbiamo pensato che in una circostanza tanto difficile, un piatto così ostico per i musulmani con un po’ di fantasia può diventare motivo di incontro, di condivisione e di fratellanza.”

Il Sindaco Sergio Pirozzi intervenuto alla diretta con Vergovich ha lodato l’iniziativa e proposto un rilancio dell’economia proprio attraverso la creazione di una “fabbrica del sugo amatriciano”. Iniziativa che, come dice Camiletti, potrà avere grande successo poiché “l’amatriciana può diventare khosher, vegana, e in mille altri modi se questo serve a una causa comune”. All’evento sono invitati tutti, anche i rappresentanti di altre religioni, ma l’ospite d’eccellenza è il Sindaco di Amatrice che non ha ancora confermato la presenza per i numerosi impegni e soprattutto per la necessità, di non lasciare la terra del disastro proprio a un mese dalla tragedia.

Domenica sarà l’occasione anche per i non musulmani di visitare la Moschea, unendo alla questione solidale anche una opportunità culturale. Rimane solo una questione ancora aperta, sdrammatizzando su una tragedia che ancora tutti abbiamo nel cuore: ma con la amatriciana ci vanno gli spaghetti o i bucatini? Chissà se il Sindaco Pirozzi ci può dare una mano a risolvere l’arcano.

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