Non bastano i problemi della Brebemi (poche auto e conti che non tornano) e della Pedemontana (mancanza di risorse per terminarla). Le autostrade continuano a farla da padrone nei piani di sviluppo delle infrastrutture della Lombardia contenuti nel Programma regionale mobilità e trasporti approvato dal Pirellone, con il voto favorevole della maggioranza di centrodestra e il no dell’opposizione. La previsione per il futuro è di 315 nuovi chilometri. L’elenco è lungo, tra i tratti che necessitano ancora di investimenti per essere terminati, come la Pedemontana a cui mancano ancora 53 dei 75 previsti, e le autostrade che ancora sono sulla carta o tra i desiderata della giunta Maroni, come la Cremona-Mantova, la Broni-Mortara, l’interconnessione Pedemontana-Brebemi (IPB) e la Varese-Como-Lecco. E a sorpresa è rispuntato pure un emendamento che rischia di fare resuscitare in futuro un pezzo di Tangenziale Ovest Esterna (Toem), il progetto criticato in passato dai sindaci dei comuni che verrebbero attraversati e che un emendamento votato in commissione Territorio aveva eliminato dal programma lombardo.

“Troppe autostrade, poco trasporto pubblico” – Il programma traccia le linee guida di quello che sarà il futuro delle infrastrutture lombarde: “Uno strumento per rendere la Lombardia ancora più connessa, accessibile e competitiva con le grandi città europee”, dice il relatore Fabio Altitonante, consigliere di Forza Italia e coordinatore azzurro a Milano, presentando un piano che elenca “opere per 37 miliardi di euro, con una 
previsione di investimenti di circa 22 miliardi destinati a
 metropolitane e treni e di circa 15 miliardi per strade e autostrade”. Risorse in gran parte ancora da trovare, tanto che saranno i prossimi anni a dire cosa verrà davvero realizzato. Dentro c’è il prolungamento fuori città delle linee del metrò di Milano e il potenziamento di alcune linee ferroviarie, come per esempio la realizzazione di un nuovo collegamento tra le stazioni di porta Garibaldi e Centrale, il completamento del raddoppio della linea Milano-Mortara, il quadruplicamento della tratta Milano-Rogoredo-Pavia e il potenziamento della Milano-Seveso-Asso e della Saronno-Seregno. E poi, come detto, il lungo capitolo delle autostrade, con una previsione di 315 nuovi chilometri. “Mentre la giunta Maroni progetta nuove autostrade – accusa il capogruppo del Pd Enrico Brambilla – c’è il concretissimo rischio che gli studenti di alcune province rimangano senza trasporto pubblico”.

Ed è il trasporto pubblico locale il punto debole del piano anche secondo Iolanda Nanni del M5S che, analizzando le risorse regionali già rese disponibili per le azioni considerate prioritarie dal programma, accusa: “Nei prossimi cinque anni il 95% delle risorse (2,2 miliardi circa) è investito su autostrade e tangenziali inutili, mentre solo il 5% (115 milioni circa) verrà destinato al trasporto pubblico”. Critica anche Legambiente, che per voce della presidente lombarda Barbara Meggetto considera il piano “un lungo elenco di opere stradali prive di copertura finanziaria. Le priorità infrastrutturali, invece, dovrebbero essere i potenziamenti ferroviari delle tratte convergenti sul nodo di Milano, mentre sono previsti solo 12 chilometri di nuove ferrovie regionali”.

L’emendamento contestato – L’emendamento contestato sulla Toem – Per le criticità del progetto, in commissione la Tangenziale Ovest Esterna era stata cancellata dal piano con il parere favorevole del relatore Altitonante. Solo che a un certo punto della seduta del consiglio regionale è spuntato un emendamento dello stesso Altitonante per aggiungere tra gli obiettivi “il miglioramento della connessione tra la Teem (Tangenziale Est Esterna, ndr) e la A7”, connessione che coincide proprio con un tratto della Toem. Sono seguite le proteste del consigliere del Pd Fabio Pizzul, che hanno spinto il relatore a riformulare l’emendamento “per evitare strumentalizzazioni” e ad aggiungere che il miglioramento della connessione avverrà “attraverso il potenziamento e la riqualificazione della SP40”. Una “presa in giro” per Silvana Carcano del M5S, secondo cui l’emendamento passato a maggioranza ha un solo scopo, quello prima o poi di far tornare in vita la Toem.

@gigi_gno

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