Tempo fa scrissi quanto fosse strano che alcune strutture della Regione Lombardia avessero numerosi accessi di interventi di cataratta di cittadini residenti più a nord, in Piemonte.

Grazie all’impegno di Silvana Carcano, e del gruppo regionale del M5S, avemmo questi dati sconfortanti in cui ospedali pubblici milanesi, rinomati per l’oculistica, avevano una percentuale di fuori regione fra il 5,35% ed il 6,67%; strutture private accreditate lodevoli avevano una percentuale dell’1,22%; mentre strutture private accreditate, e il dato riguarda la San Pio X di Milano, avevano una percentuale di fuori regione del 31,18%.

Il Drg (diagnosis-related group, in italiano raggruppamento omogeneo di diagnosi) della cataratta comprende gli esami preoperatori, l’intervento e due controlli post operatori. Ma se i pazienti arrivano in autobus il giorno dell’intervento, da un paese piemontese, vengono operati e ripartono la sera dopo questa gita “operatoria” dove faranno gli esami preoperatori e i controlli che lo Stato paga? Verranno stornati dalla prestazione o pagati doppi dai cittadini? Matteo Salvini e il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sono al corrente di questi viaggi che sottraggono posti in sala operatoria ai lombardi con conseguente aumento della lista d’attesa?

Certo sono soldi “freschi”, fuori dal tetto attribuito dalla Regione ma ciò che è assurdo è che arrivino da un paese piemontese che ha un ospedale pubblico in cui è presente una Unità Operativa di Oculistica. Fortunatamente, grazie all’accesso agli atti del Movimento 5 Stelle, quell’autobus da mesi è stato sospeso. La San Pio X, grazie al grande lavoro manageriale svolto da Giancarlo Ruscitti, ora assessore alla Sanità in Puglia, è stata “svenduta”, ma per quanto riguarda gli autobus ho il sentore che abbiano solo cambiato strada e che i viaggi di gruppo continuino. Chi controlla? Questa volta metteremo una barriera che nessuno riuscirà ad alzare.

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