Un gruppo di attivisti del Movimento 5 stelle di Parma si è presentato a Formigine, in provincia di Modena, dove era arrivato a parlare Luigi Di Maio. Il gruppo, mentre il vicepresidente della Camera parlava nella piazza del paese, ha sollevato diversi fogli componendo la scritta “108 giorni“. E’ infatti da 108 giorni che Parma attende di sapere quale sarà il destino del suo sindaco Federico Pizzarotti all’interno del Movimento. Quasi quattro mesi fa infatti Pizzarotti era stato sospeso perché accusato dal direttorio di non aver comunicato subito di avere ricevuto un avviso di garanzia per la vicenda delle nomine al Teatro Regio. Ora, dopo il caso del sindaco di Roma Virginia Raggi e di quella notizia sull’indagine a carico di un assessore rivelata dopo settimane, da Parma chiedono chiarezza. “E’ due anni che cerchiamo di parlare con Di Maio – dice al Fatto Tv Nadia Buetto – ma ci ha stretto la mano ed è andato via”. Dopo i fatti di Roma, la sensazione degli attivisti di Parma è quella di un’ingiustizia: “E’ stata un’ulteriore conferma di come all’interno del Movimento 5 stelle ci siano due pesi e due misure“. Intanto, durante il comizio, Di Maio tra le amministrazioni virtuose del Movimento 5 stelle cita l’esempio di Torino e di Chiara Appendino, in carica da tre mesi. Non cita invece il caso di Pizzarotti, in carica da quattro anni e mezzo.

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