Come ci si difende dagli eccessi del web e dagli attacchi dei webeti? “Dagli eccessi ci si difende sempre con l’intelligenza – è la risposta di Pietrangelo Buttafuoco -, non c’è altra difesa che quella di dare autorevolezza al contenuto”. Alla festa del FattoQuotidiano in corso al Parco La Versiliana si parla anche di questo: “Conosco molti colleghi che non aprono profili social per paura di scontrarsi con questi soggetti – spiega Andrea Scanzi -, per avere profili social bisogna avere un fisico bestiale e una bella autostima, oltre ad ironia e autoironia“. E, continua: “La stragrande maggioranza dei commentatori scrive per insultare. Se oggi dico c’è il sole, sono certo che in 80 mi danno del cretino, che magari è vero ma non ha nulla a che fare con il fatto che oggi c’è il sole. Forse è triste ma fa parte del gioco”. Per Alessandro Robecchi: “La libertà di pensiero non è mai dannosa. Sta alla sensibilità e allo stile di chi comunica, ma fortunatamente porre dei limiti è antistorico”

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Social network, Travaglio: “Ci sono troppi codardi anonimi, non sono riuscito ad appassionarmi”

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