“Fermate la Metro C a San Giovanni, se si arriva al Colosseo ci saranno costi faraonici e rischi a livello idrogeologico in tutto il centro storico, è uno scandalo nazionale sottovalutato dai media”. Così Mirella Belvisi di Italia Nostra fa appello in commissione Trasporti alla giunta Raggi, durante le audizioni sui progetti per la mobilità nella Capitale da parte dei cittadini. Ma sul tema comitati, blogger e associazioni presenti si spaccano facendo emergere divisioni profonde come nel caso delle Olimpiadi. “La metro C serve, è fattibile, è stato uno scandalo su cui indaga la procura e la Corte dei Conti, ma non si può bloccare facendo leva sulle questioni di mala gestione o mal governo, o per egoismi di comitati di quartiere che non vogliono il cantiere sotto casa”, provoca Massimiliano Tonelli, fondatore del sito ‘Roma fa schifo‘. “Sei un calunniatore”, gridano dalla platea. Tra loro c’è chi propone un percorso alternativo: fare arrivare la metro a Ostiense o Marconi. Chi vuole annullare già adesso, senza arrivare a San Giovanni, un progetto dai costi faraonici imprevedibili che oggi viaggia sui 300 milioni a chilometro rispetto ai 35 milioni della metropolitana di Barcellona. Chi afferma che il progetto già dall’era Rutelli doveva essere bocciato per il grave impatto ambientale in zone archeologiche e chiede una nuova valutazione come prevede la legge, dopo le 45 varianti avute negli anni. Chi dice che si può fare. Chi propone di cacciare il Consorzio Metro C e affidare l’appalto ad una nuova azienda, magari estera. E chi sventola progetti con altre fermate, ma con in mente una meta sempre fissa, Ottaviano come da programma, realizzando lo stesso il sogno di collegare le due basiliche, San Pietro e San Giovanni, secondo l’idea partorita nel Giubileo del 2000. “Le penali da pagare al consorzio per la recessione del contratto non possono essere la scusa per andare avanti, non c’è un progetto preciso, non sanno nemmeno come fare la stazione a piazza Venezia, a piazza del Gesù” denunciano alcune associazioni. “La Raggi non ha una visione, è troppo grave per un amministratore dire arriviamo fino al Colosseo e vedremo, è circonvenzione di incapaci, e le associazioni e comitati che vogliono lo stop sono parte del problema, sono lo specchio della qualità di questa città”, chiosa Tonelli  di Irene Buscemi

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