Cosa succede agli spettatori della tv e ai loro consolidati tran tran di ascolto (a seconda dei gusti distribuiti fra chiacchiere in studio, telefilm, documentari e via ritrovando di giorno in giorno e di settimana in settimana) quando una catastrofe si impone all’attenzione e dilaga sugli schermi al di là degli usuali spazi dedicati alle news? Ieri, ancora in piena notte, tra le 3.45 e le 6, al primo apparire della notizia del terremoto sui cellulari dei nottambuli o di quelli che si levano assai presto al mattino, un’ondata di telecomandi, prevalentemente in mano ai maschi di mezza età, ha acceso Rai Uno (che da quando negli anni ’50 era tutta sola e si chiamava Programma Nazionale, evidentemente, al di là di tutte le trasformazione del sistema televisivo, è considerata tuttora la Voce dello Stato).

Ma intanto, fin dalle prime avvisaglie, l’attenzione di molti si è rivolta anche a Rai News24 e a SkyTg24, i due canali dedicati permanentemente alle notizie. Il primo ha iniziato moltiplicando per otto l’usuale numero di spettatori, il secondo se ne ritrovati addirittura diciotto volte più del solito. Una differenza che, osserviamo di passata, dimostra che ad oggi il canale All News del Servizio Pubblico è considerato dagli spettatori un po’ il parente povero rispetto a quello del gruppo televisivo di proprietà di Murdoch. Anche, pensiamo, perché l’idea che si è consolidata in questi anni di vita grigia e stentata, al numero 48 del digitale terrestre e al 508 della piattaforma Sky, è che le notizie si ritrovano a scacchiera oraria e comunque su Rai1, Rai2 o Rai3. E chissà, ci domandiamo, se la riorganizzazione editoriale commissionata ai direttori di fresca nomina porrà riparo a questo bizzarro auto annichilimento della informazione a flusso continuo, che è invece il fiore all’occhiello degli altri Servizi Pubblici in Europa.

Sta di fatto che, i due canali di news, l’uno grazie alle sue virtù e l’altro nonostante le sue limitazioni, hanno quadruplicato gli ascolti fino all’orario dei TG serali, quando hanno ceduto il passo al gonfiarsi dell’audience del TG3 delle 19, e poi dei TG Regionali, nonché al solito, vasto ascolto dei TG delle 20 (Tg1, Tg5, Tg7). Da notare tuttavia, che nonostante che del terremoto si parlasse anche in serata allo Speciale di Porta a Porta e che gli equilibri della tv fossero ormai tornati, per così dire, a una qualche “normalità”, i due canali specializzati in notizie hanno continuato a riscuotere una attenzione superiore al solito: poco più del doppio quello Rai, il quadruplo quello di Murdoch. Sicché l’impressione che ci siamo fatta è che proprio qui, nell’offerta “tutte le news dette e commentate minuto per minuto” potrebbe accendersi una autentica battaglia concorrenziale per un prodotto (le pillole ripetitive di notizie) particolarmente adatto al consumo su iPad e Smartphone. A conferma di quel che molti ormai vanno constatando, e cioè che la macchina della TV “classica” si sta inarrestabilmente plasmando su Internet e non pensa affatto di farsene accantonare!

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