Non ci sono motivi per non accettare l’invito di Matteo Renzi. Quindi l’Anpi parteciperà a un confronto pubblico sul referendum costituzionale. Una decisione che potrebbe chiudere una volta per tutte (forse) la polemica tra Pd e associazione dei partigiani, la cui linea ufficiale è per il no. “Naturalmente, sede, data, modalità di svolgimento e scelta del moderatore (o della moderatrice) dovranno essere concordate”. La mossa di Renzi di invitare il presidente dell’Anpi Carlo Smuraglia a un incontro pubblico per confrontarsi sulle riforme approvate dalla maggioranza era stato proprio l’ultimo capitolo dello scontro tra partigiani e democratici, in corso ormai da mesi. Da ultimo, ad accendere di nuovo gli animi, era stato il divieto nei confronti dell’Anpi di fare propaganda per il no. Poi il Pd ha cambiato idea e ha ammorbidito i toni. Così ora l’Anpi ha deciso di confermare la propria presenza alle feste dell’Unità e accettare l’invito al confronto. “La questione circa la libertà, senza limitazioni, dell’Anpi di usufruire di spazi all’interno delle Feste dell’Unità, appare sostanzialmente e ragionevolmente risolta” si legge in una nota dell’Anpi.

Se il dibattito “potrà essere realizzato, appunto, con modalità concordate, come ci auguriamo, rappresenterà anche una buona occasione per fornire un significativo esempio di civile confronto sul merito, dimostrando che anche su temi particolarmente delicati si può democraticamente confrontarsi; con evidente vantaggio per l’intera campagna referendaria”.

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