Voleva completare la terza tripletta, nove ori in altrettante edizioni dei Giochi, e tripletta è stata. Usain Bolt, 29enne di Kingston, alla sua ultima gara olimpica, da ultimo frazionista dopo Asafa Powell, Yohan Blake, Nickel Ashmeade ha tagliato il traguardo con il tempo complessivo di 37”27. L’argento è andato al Giappone in 37”60. Bronzo agli Usa (37”62). Bolt completa così una storica ‘tripla tripla’, avendo vinto 100, 200 e 4×100 metri in tre edizioni consecutive dei Giochi. “Sono il più grande”, ha detto dopo la vittoria.

Col record delle nove medaglie d’oro in carriera, Bolt eguaglia lo statunitense Carl Lewis, che vinse lo stesso numero di ori ma in quattro edizioni e altrettante specialità (100, 200, 4×100 e salto in lungo), e il finlandese Paavo Nurmi, specialista di fondo e mezzofondo che realizzò il suo exploit fra il 1920 e il 1928.

Nell’Olimpo dell’atletica lui c’è, l’uomo più veloce di sempre con una carriera costellata di record e successi, non solo quelli olimpici (nel suo palmares anche 11 ori ai Mondiali). In una sola parola: leggenda. “Ora sono sollevato, finalmente è accaduto. Sono felice e orgoglioso di me stesso. E’ tutto vero”, ha commentato dopo la staffetta. “La pressione c’era, questo risultato per me è un traguardo importante. Come festeggerò? Farò le ore piccole stanotte”.

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