Il 4 giugno 2012 Vachel Howard viene arrestato a Los Angeles per guida in stato di alterazione psicofisica da sostanze stupefacenti. La polizia sospetta che l’uomo abbia fatto uso di cocaina. A poche ore dal suo arresto, il 56enne muore nel carcere del 77esimo distretto di polizia di Los Angels mentre è sotto custodia. L’anno scorso, a ottobre 2015, la città di Los Angeles ha accettato di risarcire la famiglia della vittima con 2,85 milioni di dollari. Le sue ultime ore di vita sono raccontate in un video, che negli Usa sta facendo molto discutere, dove si vedono degli agenti di polizia ridere mentre l’uomo giace a terra esanime. Il filmato, registrato dalle telecamere di sicurezza del carcere e diffuso soltanto ieri dal sito propublica.org, mostra la dinamica dei fatti. Dopo essere stato ammanettato a una panca all’entrata della prigione, Howard comincia a dare in escandescenza, confidando agli agenti di soffrire di schizofrenia. Così, viene scortato in infermeria per accertamenti. Poco dopo riappare di fronte alla telecamera trascinato da alcuni agenti in stato di agitazione. Viene bloccato a terra con il braccio di un poliziotto intorno al collo, un altro agente, l’ufficiale Juan Romero, gli comprime la schiena con un ginocchio, e Howard viene elettrizzato con il taser. L’uomo è a terra immobile. Per 9 minuti 4 persone provano a rianimarlo, mentre i poliziotti ridono e sghignazzano come se nulla fosse. Sul posto giunge anche il personale medico che lo carica su una barella e lo porta in ospedale, dove verrà dichiarato morto. Secondo il medico legale sono state tre le cause che hanno contribuito alla sua morte: intossicazione da cocaina, problemi circolatori e l’asfissia da compressione operata dal ginocchio dal poliziotto che per questo ha ricevuto una sospensione di 22 giorni dal servizio
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