“Il metro di misura per il futuro delle sanzioni” dell’Unione Europea nei confronti della Russia “è e rimane” l’attuazione dell’accordo di cessate il fuoco degli accordi di Minsk. Quindi, visto che Mosca non ha adempiuto ai suoi impegni nell’ambito del piano di pace, non sarà sollevata dalle sanzioni. La cancelliera tedesca Angela Merkel, in un’intervista al RedaktionsNetzwerks Deutschland (Rnd), ribadisce la posizione della Ue in merito al conflitto in Crimea: la Russia, ha spiegato, ha creato una grave crisi annettendo la penisola nel 2014 e offrendo il suo supporto ai separatisti dell’Ucraina orientale, e le sanzioni sono una reazione “contro questa violazione dei principi di base”.

Il territorio sul Mar Nero strappato a Kiev due anni e mezzo fa è tornato recentemente al centro del braccio di ferro tra Russia e Ucraina, con Mosca che ha accusato gli ucraini di aver tentato delle incursioni armate in Crimea uccidendo un militare e un agente dei servizi segreti russi (Fsb). Già nei giorni scorsi il presidente ucraino Poroshenko aveva disposto “l’allerta massima“, con la precisa indicazione di prepararsi al combattimento, per tutte le unità militari al confine con la Crimea e nel Donbass. Una tensione militare che sale anche sul fronte russo, che intensifica le sue attività militari nella zona occupata. Il generale Dmitri Bulgakov, vice ministro della Difesa del Cremlino, ha infatti riferito che le forze armate stanno conducendo un’esercitazione “logistica” in Crimea sia sulla terraferma sia nel mar Caspio.

E oltre al fronte ucraino, i militari russi sono impegnati anche in un’esercitazione che ha come obiettivo quello di respingere un eventuale attacco della Nato. Una controrisposta che arriva a oltre un mese di distanza da Anakonda-16, la più grande esercitazione dell’Alleanza Atlantica dai tempi della Guerra Fredda, che si è svolta in Polonia e che il Cremlino aveva bollato come “provocazione” dell’Occidente.

L’operazione ‘Forza di reazione rapida collettiva’, iniziata il 16 agosto, si svolge nelle regioni russe di Pskov e Leningrado (la regione di San Pietroburgo) e vede schierati sul campo truppe russe e di altri paesi ex sovietici che fanno parte dell’Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva (Csto). In tutto 50 velivoli e 6mila militari. I soldati russi si stanno anche esercitando su come convincere i “nemici” ad arrendersi. Ecco cosa una voce di donna dice agli ipotetici invasori in russo, inglese e tedesco: “Soldati della Nato! Siete stati ingannati! Non siete portatori di pace! Deponete le armi! State combattendo sul suolo straniero. Con il vostro infido attacco avete violato la pace. Adesso affrontate la giusta ricompensa e la rabbia di un popolo che non è mai stato sconfitto in guerra. Deponete le armi e smettetela di essere fantocci nelle mani dei vostri leader!”.

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