“Fidel non appartiene soltanto a Cuba, appartiene a questo mondo nostro, a questa America nostra“. Una citazione del compagno Hugo Chavez apre il nuovo sito web agiografico su Fidel Castro, lanciato a Cuba oggi, 13 agosto 2016, novantesimo compleanno del Lider Maximo, “soldado de las ideas”. Da tempo malato, e lontano dalla effettiva gestione del potere, Castro è tornato a scrivere in occasione dell’importante traguardo, attaccando il solito nemico americano e nonostante il disgelo degli ultimi mesi: “Obama non è stato all’altezza a Hiroshima“, ha arringato sul sito Cubadebate, dopo aver ringraziato tutti coloro che gli hanno fatto gli auguri per i 90 anni. Per 58 di questi anni, è rimasto al potere, sopravvivendo alla fine della Guerra fredda, all’avvento del mondo globalizzato dal capitalismo finanziario “e a oltre 600 attentati tra il 1958 e il 2000 orditi da Cia e altri servizi segreti per farmi fuori”, costante motivo di vanto nei comizi dell’ultimo grande e discusso leader del Novecento.

Dal 2006 però, da quando suo fratello Raul lo ha di fatto sostituito (poi ufficialmente dal 2008) al comando della Repubblica socialista, Fidel parla sempre meno in pubblico e nessuna attività o apparizione ufficiale viene programmata per il giorno del suo compleanno. Tutta l’isola, per le strade e sui media, è però in festa. I preparativi per i 90 anni dell’artefice della revolucion, durano da mesi e raggiungono l’apice oggi: oltre al nuovo sito web e a numerose pubblicazioni, è stata composta una sinfonia dedicata alla sua vita dal compositore Roberto Varela, è stato creato un sigaro lungo 90 metri, è stata disposta l’apertura al pubblico di luoghi di interesse storico e organizzato un pellegrinaggio di quasi 800 chilometri in bicicletta da L’Avana per Biràn, sulla Sierra Maestra, la città natale dell’ex presidente. Amata, e ricordata spesso nei suoi scritti, almeno quanto Santiago de Cuba.

L'”eterno santiagueo” Fidel, come lo ha definito il quotidiano governativo Granma, ha scritto una ‘riflessione’ pubblica per l’importante traguardo. Nonostante l’età e la malattia lo rendano ormai una figura incerta, un pensionato della rivoluzione, lontano più di un’epoca dal condottiero che infiammò la rivolta contro il dittatore Fulgencio Batista, arringando in difesa di sé stesso durante il processo per insurrezione del 1953 (‘la Historia me absolverà’), Fidel è tornato ad attaccare gli Stati Uniti, in un intervento sul sito Cubadebate.

“E’ necessario martellare sulla necessità di preservare la pace e che nessuna potenza si prenda il diritto di uccidere milioni di essere umani” scrive in un articolo intitolato ‘La specie umana affronta oggi il maggior rischio della sua storia’. Nel testo afferma che durante la visita fatta in Giappone Barack Obama “non è stato all’altezza: sono mancate da parte del presidente degli Stati Uniti le scuse “per l’uccisione di centinaia di migliaia di persone a Hiroshima, nonostante fosse a conoscenza delle conseguenze della bomba. E altrettanto criminale è stato Nagasaki, città scelta a caso dai padroni della vita”. Nell’articolo Fidel ringrazia d’altra parte “i saluti e gli ossequi ricevuti in questi giorni” in occasione del compleanno: “mi danno forza per ricambiare attraverso le idee che trasmetterò ai militanti del nostro Partito e gli organismi pertinenti”. Uno dei saluti è giunto con un telegramma a firma di Vladimir Putin: “In Russia lei è altamente rispettato come una figura politica straordinaria che ha dedicato la vita al popolo cubano”. E a seguire l’auspicio che i rapporti Cuba-Russia “continueranno a svilupparsi in modo fruttuoso, favorendo il miglioramento della stabilità e della sicurezza regionali”.

Accusato di aver tradito la rivoluzione da molti ex compagni e di reprimere democrazia e libertà di informazione dagli Stati Uniti e dagli esuli oppositori del suo regime, Castro è divenuto comunque una figura ispiratrice per molte generazioni di cubani. Anzi, il governo ha provato in tutti modi a promuovere la mitizzazione della sua immagine per tentare di offuscare quella del più amato Ernesto Che Guevara, compagno e idolo della lotta rivoluzionaria, divenuto immediatamente scomodo dopo la conquista del potere.

Tra le altre iniziative per l’anniversario, la fedele riproduzione in miniatura della casa natale di Biran, costruita in legno ‘latteo’ di oltre cento anni, dall’artigiano Luis Alexander Reyes che durante la lavorazione si è anche reciso un dito, continuando comunque a lavorare. Altri trenta giovani artisti e intellettuali dell’associazione Hermanos Saiz raggiungeranno a loro volta, all’ora esatta della nascita dell’ex presidente, il punto più alto di Cuba, il Pico Tarquino a 1.974 metri di altezza. Poi, nella capitale, andrà in scena ‘La rotta di Fidel‘, un percorso speciale di tre giorni che prevede anche un’inedita tappa all’ufficio legale Azpiazo-Castro-Resende, dove l’ex presidente ha mosso i primi passi come avvocato, difendendo i vicini che stavano per essere sfrattati. Gli appassionati di fotografia potranno inoltre partecipare ai 90 anni di Castro grazie alle mostre ‘Quello che irradia Fidel’, nel leggendario hotel Nacional, e ‘Le radici spagnole di Fidel’, nel Palazzo della Rivoluzione. 

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