L’Antitrust italiana ha sanzionato il gruppo Volkswagen per 5 milioni di euro (il massimo possibile) per la manipolazione dei test sulle emissioni inquinanti emersa lo scorso anno. La pratica riguarda la commercializzazione sul mercato italiano, a partire dall’anno 2009, di auto diesel la cui omologazione è stata ottenuta attraverso l’utilizzo di un software in grado di alterare il comportamento del veicolo durante i test di banco per il controllo delle emissioni inquinanti.

L’authority che vigila sulla concorrenza e la tutela dei consumatori “ha ritenuto tale condotta scorretta ai sensi del Codice del Consumo”, si legge in una nota, “poiché gravemente contraria agli obblighi di diligenza professionale e idonea, altresì, a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori, inducendoli ad assumere una scelta di consumo che non avrebbero altrimenti preso qualora consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati”.

L’autorità ha “parimenti ritenuto scorretta la presenza, in vari cataloghi informativi diffusi dal gruppo, di specifici green claims e messaggi pubblicitari che attribuiscono al produttore una particolare sensibilità ambientale o una specifica attenzione al livello delle emissioni inquinanti delle proprie autovetture”. Secondo l’Antitrust tali messaggi, alla luce di quanto emerso nel corso del procedimento, “sono suscettibili di indurre in errore i consumatori, con riferimento alla vocazione ambientale, alla responsabilità sociale rivendicata dal produttore, nonché alle affermazioni del rispetto delle normative vigenti in materia”.

Volkswagen Ag e Volkswagen Group Italia hanno fatto sapere di aver “collaborato pienamente con la massima apertura e trasparenza, rendendosi disponibili sia in sede di audizioni, sia producendo le informazioni e la documentazione richiesta dall’Autorità, al fine di consentire l’accertamento dei fatti”, e hanno annunciato che ci sono “fondati motivi di impugnazione” per cui “presenteranno ricorso al Tribunale Amministrativo”.

Nelle stesse ore, in Germania ha preso il via il processo pilota contro la casa di Wolfsburg, che rischia di dover sborsare fino a 4 miliardi per la truffa che ha coinvolto circa 11 milioni di vetture. “Un tribunale spiana la strada a un processo pilota”, titola il sito del quotidiano economico Handelsblatt, riferendo della decisione presa venerdì da una corte di Braunschweig e resa nota oggi dall’agenzia Dpa. Il tribunale ha presentato alla corte d’appello “questioni di contenuto e di diritto sullo scandalo delle emissioni e possibili pretese da parte degli azionisti”, sintetizza lo Spiegel Online.

Sul fronte Usa, due settimane fa è arrivato l’accordo tra Volkswagen e le autorità statunitensi in base al quale il gruppo pagherà 14,7 miliardi di dollari per chiudere il contenzioso.

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