Attentato terroristico nell’ospedale di Quetta, capoluogo del Balochistan, in Pakistan (video). Oltre 60 persone sono rimaste uccise nell’attacco suicida rivendicato dall’Isis, ma il numero dei potrebbe salire. I feriti sono circa 120. Lo riferisce il ministro della Sanità locale, Rehmat Baloch, secondo Ary News. Secondo una prima ipotesi, l’obiettivo dei terroristi erano gli avvocati.

L’esplosione infatti è avvenuta all’ingresso del pronto soccorso dell’Ospedale Civile di Quetta dopo l’arrivo di un gruppo di legali che voleva dare l’ultimo saluto al presidente dell’Ordine degli Avvocati del Baluchistan, Bilal Anwar Kasi, ucciso poche ore prima in un agguato nella stessa città. Il suo predecessore, Baz Muhammad Kakar, sarebbe tra le vittime insieme a molti altri avvocati e a diversi giornalisti. Prima l’agguato poi la strage: sembra dunque che tra le due azioni ci sia un legame diretto, una sorta di trappola.

Non è la prima volta che gli avvocati pakistani finiscono nel mirino nella provincia del Baluchistan. L’ultimo attacco in ordine di tempo risale a cinque giorni fa: il 3 agosto era stato ucciso in un agguato nella stessa Quetta l’avvocato Jahanzeb Alvi. Dopo la sua uccisione proprio Bilal Anwar Kasi aveva denunciato con forza l’attacco e, in segno di protesta, per due giorni aveva sospeso il lavoro. A giugno era stato assassinato sempre a Quetta il rettore della Facoltà di Legge dell’Università del Baluchistan, Amanullah Achakzai.

La squadra artificieri non ha dubbi sul fatto che si sia trattato di un attacco kamikaze. Per uccidere e ferire il maggior numero di persone sono state usate anche biglie di metallo. Ad entrare in azione sarebbe stata una sola persona che addosso aveva circa 10 chili di esplosivo. Sul posto, riferisce Ary News, sono state trovate due gambe e gli inquirenti ritengono che fossero quelle dell’attentatore. Gli arti sono stati recuperati e saranno analizzati.

Il premier pakistano Nawaz Sharif ha condannato la carneficina che ha causato “la perdita di preziose vite umane”, ordinando alle forze dell’ordine provinciali di arrestare i colpevoli. Le indagini per individuare tutti i responsabili sono ancora in corso, ma lo Stato islamico si è attribuito la responsabilità. A compiere la mattanza sarebbe stato Jumaat ul Ahrar (JuA), un gruppo che si è separato dai talebani del Tehrik e Taliban Pakistan (Ttp) e ha dichiarato la propria fedeltà all’Isis. In un comunicato diffuso dalla sua sezione ‘media’, Jamaat ul Ahrar ha affermato che questa mattina a Quetta, suoi combattenti hanno, in un primo momento, preso di mira il presidente dell’associazione avvocati, in un secondo momento hanno messo a segno l’attacco suicida uccidendo numerosi avvocati e funzionari del governo. “Accettiamo la responsabilità e promettiamo che attacchi di questo tipo continueranno fino all’applicazione della sharia islamica”. Il gruppo ha anche annunciato che un video dell’attentatore sarà presto diffuso.

Quello di oggi è uno degli attacchi più cruenti compiuti nel 2016, sottolineano i media a Islamabad. Al momento il più grave rimane quello compiuto a Pasqua contro i cristiani in un parco giochi di Lahore, quando vennero uccise 75 persone. In maggior parte donne e bambini (leggi).

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