L’ex ad di Rcs Laura Cioli, dimissionaria dopo che Urbano Cairo ha preso il controllo del gruppo che edita il Corriere della Sera, se ne va dopo nove mesi dalla nomina con una buonuscita di 3,75 milioni di euro lordi. La somma è stata decisa, spiega una nota di via Rizzoli, “nell’ambito di una transazione generale novativa che prevede la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro dopo aver compiuto le opportune verifiche” e “la cessazione immediata del rapporto di amministrazione inscindibilmente connesso al rapporto di lavoro”.

I soldi le verranno versati al momento della firma di un “accordo transattivo a fronte della rinuncia da parte di Cioli nei confronti della società e di ogni altra società del Gruppo a ogni domanda o diritto” legati alla fine dell’incarico. Cioli, arrivata in Rcs da Cartasì nell’ottobre 2015 dopo le dimissioni di Pietro Jovane, si impegna inoltre a non lavorare nei prossimi 6 mesi per nessun gruppo concorrente nel settore dell’editoria cartacea o digitale.

Mercoledì hanno dato le dimissioni dal consiglio di amministrazione anche il presidente Maurizio Costa e il consigliere indipendente Gerardo Braggiotti, facendo spazio a Marco Pompignoli e Stefania Petruccioli. L’editore di La7, uscito vittorioso dall’offerta mista di acquisto e scambio lanciata in aprile dopo l’addio degli Agnelli al Corriere, è stato nominato presidente e amministratore delegato, con tutte le deleghe operative relative all’ordinaria amministrazione della società. Giovedì è andato in visita nella sede del Corsera in via Solferino. Il 26 settembre si terrà l’assemblea per il rinnovo del cda. Da quella data saranno efficaci anche le dimissioni presentate dagli altri consiglieri Teresa Cremisi, Mario Notari, Dario Frigerio e Stefano Simontacchi.

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