Cattivo per eccellenza nelle favole dei bambini, archetipo della bestia selvaggia che incarna male e distruzione, ma anche animale affascinante in parte avvolto nel mistero, che nel tempo ha dovuto lottare e anche cambiare pelle per sopravvivere all’uomo. Dopo anni in cui in Italia è stato a rischio di estinzione, il lupo è ritornato a colonizzare la penisola. Noi siamo stati nell’Appennino Parmense. Oggi da nord a sud si contano circa 2mila esemplari, gioia per gli ambientalisti, cruccio per chi con il re dei boschi deve ora ricominciare a fare i conti, come allevatori e contadini, ma anche abitanti delle località di montagna, che si ritrovano a elencare i danni su greggi o animali domestici uccisi, e a volte ad avere di nuovo paura del lupo, proprio come in passato. “Non è più sicuro andare nei boschi – dicono alcuni allevatori –. Le istituzioni devono fare qualcosa”. Ma altri ai microfoni de ilfattoquotidiano.it affermano: “Ci si può convivere benissimo” (leggi l’articolo integrale)

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