Senza sussulti né affanni, Lewis Hamilton vince anche a Hockenheim e allunga ancora su Nico Rosberg, solo quarto, nella classifica piloti. Il campione del mondo in carica inizia a cannibalizzare la stagione: quarto successo consecutivo, il sesta negli ultimi sette gran premi con l’unica ‘macchia’ del quinto posto a Baku. Come all’Hungaroring la chiave della gara è la partenza, dove l’inglese brucia il compagno di squadra che partiva dalla pole position e inizia in testa il gran premio. Senza mai perdere il primo posto, anche quando nel finale Daniel Ricciardo ha tentato di chiudere il gap sfruttando un treno nuovo di gomme super soft. Tutto inutile, perché il pilota italo-australiano della Red Bull – secondo al traguardo davanti al compagno di squadra Max Verstappen e all’altro pilota della Mercedes che ha sprecato un altro sabato perfetto in qualifica – è stato anche rallentato da una serie di doppiaggi nel suo momento migliore.

Altra gara anonima del Cavallino – E le Ferrari? Nonostante la pista tedesca avesse fatto pensare a un possibile week end felice per il Cavallino, il gran premio di Vettel e Raikkonen è stato del tutto anonimo. Quinto il tedesco e sesto il finlandese, che non hanno mai messo nel mirino la coppia della Red Bull né Rosberg, nonostante i cinque secondi di penalità (in realtà ne ha scontati 7.5, alla fine) che il 31enne della Mercedes ha dovuto scontare per un sorpasso rischioso su Verstappen. La prestazione della Ferrari conferma i mancati progressi della monoposto sviluppata a Maranello, incapace di essere altamente competitiva sia in qualifica che in gara. Il lavoro del nuovo direttore tecnico Mattia Binotto, scelto in settimana al posto di James Allison, sarà lungo e faticoso per riportare le Rosse al passo di Mercedes e Red Bull. La Formula 1 si ferma ora per quasi un mese, tempo buono perché la Ferrari provi a limare almeno un po’ il gap che la separa dalle altre scuderie principali ma soprattutto per ragionare anche sul prossimo progettista.

Monologo Hamilton, sorpasso Red Bull tra i costruttori – Una mossa decisiva, visto che da quando si è entrati nel vivo della stagione, le vetture di Maranello sono scomparse dal podio. Sono tre i gran premi senza Ferrari al vertice. Dal terzo posto di Raikkonen in Austria, Mercedes e Red Bull hanno monopolizzato la situazione e così nella classifica costruttori, dopo Hockenheim, il team italiano scivola alle spalle della casa inglese. Mentre Hamilton, con quattro successi di fila, raggiunge i 19 punti di vantaggio in classifica generale su Rosberg, con Ricciardo, Raikkonen e Vettel a seguire. Il campione del mondo in carica, anche a Hockenheim, circuito di ‘casa’ per le Mercedes, brucia il compagno di squadra alla partenza e da quel momento controlla senza problemi mentre le due Red Bull sopravanzano anche loro il pilota tedesco, approfittando del suo pessimo avvio. La gara si cristallizza subito: zero sorpassi nelle prime sei posizioni, strategie quasi identiche e distacchi che non si chiudono mai. Così Hamilton deve solo gestire – rientra sempre in testa anche dopo le soste – fino alla bandiera a scacchi. Quarto gran premio di fila vinto, sei degli ultimi sette. Se continua così, il bis mondiale si avvicina a grandi passi.

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