Non solo il numero di casa. Tra proposte commerciali e ricerche di mercato, anche quelli dei cellulari sono ormai letteralmente presi d’assalto. “Chi non è mai stato disturbato dallo squillo del telefono durante il lavoro, i pasti, le cene in famiglie e persino la notte, e alla risposta ha sentito la voce di qualcuno che, spesso senza identificarsi, chiedeva un paio di minuti di attenzione per illustrare un’offerta commerciale?”. Una domanda alla quale la capogruppo al Senato dei Conservatori e riformisti (Cor), Cinzia Bonfrisco, ha risposto con un disegno di legge (ddl) a sua prima firma per rafforzare «le regole a tutela degli utenti».

TELEFONATE SELVAGGE – In che modo? Garantendo al cittadino il diritto di “iscrivere, con una semplice richiesta, il proprio numero di telefono, sia esso fisso o mobile”, e indipendentemente dal fatto che “la numerazione sia o meno già presente negli elenchi” telefonici, nel Registro pubblico delle opposizioni . Ossia lo strumento che oggi consente di impedire, ad aziende e compagnie private, telefonate a scopi commerciali limitatamente ai soli numeri inseriti negli elenchi. “Ma come sappiamo – sottolinea la Bonfrisco nella relazione introduttiva del ddl – degli oltre 90 milioni di numeri di telefonia mobile attivi in Italia sono pochissimi quelli già presenti in detti elenchi telefonici”. Senza contare che, nella sua relazione annuale esposta proprio a Palazzo Madama, il presidente dell’Autorità garante per la privacy Antonello Soro, ricorda ancora la presidente dei senatori di Cor, aveva segnalato l’“incontenibile aggressività degli operatori” del telemarketing, quello selvaggio in particolare, “che arriva a compromettere seriamente la tranquillità individuale”.

MOLESTIE SERIALI – Nel solo primo trimestre del 2016, si legge ancora nella relazione, “sono arrivate a circa 3 mila le segnalazioni di telefonate promozionali ritenute illecite, un numero sproporzionato che, al di là di ogni azione di contrasto, continua a crescere”. Una battaglia che la componente parlamentare che fa capo all’ex governatore della Puglia Raffaele Fitto, sta portando avanti da tempo. “Avevamo sollevato il problema, evidenziato anche da una nota trasmissione televisiva, presentando emendamenti, ahimè bocciati dal governo, al dl Concorrenza – spiega la Bonfrisco a ilfattoquotidiano.it –. Li abbiamo perciò trasformati in questa proposta di legge che auspichiamo il Senato voglia discutere velocemente nell’interesse dei cittadini”. Un ddl, aggiunge la prima firmataria, che “nasce per difendere i cittadini e la loro libertà, di farsi contattare sui numeri di telefoni mobile, oppure no, da operatori che propongono per conto di società di gestione, servizi di telefonia, di energia e gas, la vendita di un determinato prodotto, il cambio di operatore o la stipula di un nuovo contratto di servizio”. Un vero e proprio assalto, contro il quale “i codici etici di autoregolamentazione”, di cui sono dotate le società di telemarketing, “non bastano più di fronte al gran numero di telefonate cui sono sottoposti i cittadini a tutte le ore del giorno e persino della notte”.

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