I cattolici praticanti di Milano non vogliono tradire paura, ma chiedono più sicurezza per le loro chiese. “Certo che i fatti successi in Francia mi hanno sconvolto” dice una signora anziana che si affretta ad entrare, preoccupata forse di essere in ritardo. “Se ho paura? E perché dovrei? – aggiunge – Tanto mi può succede qualcosa qua, quanto mi può capitare in piazza o in metropolitana”. “Quelli che agiscono sono ‘lupi solitari… Gente imprevedibile.” gli fa eco un’altra donna, che aggiunge: “Perché allora vivere nella pausa?”. Sulle politiche di accoglienza in corso nel capoluogo lombardo si commenta: “Bisogna essere inclusivi, certo, ma bisogna guidarli alla nostra civiltà e non a quello che hanno lasciato indietro”. “Io spero – aggiunge un’altra ragazza – che ci lascino la libertà di professare la nostra di religione, perché credo sia questa la cosa più difficile”. “E’ vero, la libertà di culto è inviolabile” dice un ragazzo col casco in mano: “Ma la moschea non può essere realizzata con soldi in arrivo con chissà quale gruppo alle spalle. Questo no – termina – in un momento in cui l’Isis non si sa bene da chi sia finanziato”

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