Tutto facile raggiungere Frosinone. Altrettanto semplice Napoli. Ma per i latinensi e sud pontino, raggiungere Roma e da lì il nord è stato davvero proibitivo in questi giorni, causa un colossale incendio sulla Pontina. Una città isolata. Nessuno poteva arrivare alla Capitale e viceversa. Non un’alternativa per riuscire a prendere un aereo a Fiumicino. Non una possibilità di scelta se avevi prenotato da tempo una visita medica. Né se avevi programmato un ricovero in un ospedale capitolino. Nessuna opportunità per i migliaia di pendolari pontini di poter raggiungere il proprio posto di lavoro. Insomma una città tagliata fuori per giorni. Con una sola possibilità: il treno. Ma anche la linea ferroviaria ha avuto grossi problemi. Ritardi e annullamenti, hanno provocato davvero un black out alla nostra città. Un caso? Una coincidenza? Nessuno dice nulla. Si avverte solo la disperazione di chi nelle chat dei pendolari sfoga la propria rabbia perché si è dovuto prendere le ferie forzate. L’ira di chi non è potuto tornare a casa. E la rabbia di chi è rimasto ore e ore fermo sulla Pontina aspettando un miracolo che non è avvenuto.

Ho percorso questa strada tutti i giorni negli ultimi 20 anni. Spesso sono rimasta bloccata per ore vuoi per un incendio, un incidente o la strada allagata o il manto stradale dissestato o un camion finito di traverso (succede molto spesso). Un terno al lotto. Ogni giorno parti e non sai quando arrivi o se torni a casa. A me è capitato molto spesso di farlo a notte fonda dopo essere rimasta intrappolata e ferma per ore. Gli automobilisti abituati a percorrere per lavoro migliaia di chilometri dicono che questa strada è tra le più brutte e pericolose d’Italia.

Anni fa avevano pensato di costruire una nuova arteria a pagamento: il Corridoio Tirrenico. L’accantonarono subito perché su quel tratto c’erano delle criticità. I fondi stanziati vennero dirottati su un nuovo tracciato. Grandi titoli del tempo parlarono di un nuovo progetto che prevedeva il raddoppio della Pontina, la messa in sicurezza dell’asse viario tra la Capitale e Latina e il suo successivo collegamento alla trasversale Cisterna-Valmontone, bretella con progetto definitivo e quindi realizzabile da subito. Una bella vittoria per i cittadini, l’ambiente e l’agricoltura regionale, commentò a suo tempo l’assessore all’Ambiente della Regione Lazio, ambientalista. Il corridoio, quello nuovo, venne disegnato sul tracciato della Pontina, con l’inserimento di due binari fino a Pomezia e due complanari. La teoria è che si dovrebbe circolare liberamente sulle laterali, mentre sull’attuale strada si pagherebbe il pedaggio. Sono passati più di dieci anni e stiamo ancora al “si dovrebbe” e “si potrebbe”.

Ma ecco trapelare in questi giorni un tiepido tentativo di inizio lavori. La Regione infatti avrebbe dato il via. Puntuale come l’arrivo delle stagioni però arrivano le contestazioni fuori dal tempo e dalla storia. L’opportunità per i cittadini di Latina di agganciare il futuro sta sfumando di nuovo, insieme al fumo dell’incendio. E tutto il lavoro di questi anni, progetti e gare espletate, potrebbero finire in cenere. Sono di brace, infatti, le posizioni della Raggi sull’allargamento della Pontina. Lo dice chiaramente la presidente della provincia di Latina Eleonora Della Penna: “La situazione di sostanziale isolamento che la provincia di Latina sta vivendo ormai da giorni è inaccettabile e incomprensibile per un paese che vuole definirsi civile. Il profondo sentimento di indignazione che tanti cittadini e amministratori pubblici mi hanno manifestato in questi giorni non solo deve essere condiviso ma merita di essere amplificato anche alla luce di qualche notizia di stampa che vedrebbe il sindaco di Roma Virginia Raggi impegnato insieme al fronte per il No alla realizzazione della Roma-Latina».

Quindi si ricomincia da zero? Sono per il No, Roma, Pomezia e ora anche Latina? Già proprio ieri a Latina su questo tema si è registrata una spaccatura nella maggioranza del nuovo esecutivo. La mozione della minoranza a favore dell’adeguamento è passata con molte astensioni tra i consiglieri eletti di Latina Bene Comune, tre contrari e uno che ha votato a favore. Non c’è nulla da fare. La tolleranza e l’accettazione di un problema è strettamente correlato alla distanza da cui lo vivi. Se sei pendolare e vivi il disagio, allora vorresti che la nuova Pontina si faccia e al più presto. Se lavori a casa e non ti muovi allora bè che importa? Meglio che non si tocchi niente e che rimanga tutto così. Immobile. Arcaico. Antiquato. Anacronistico. Pericoloso e fatale. Soprattutto fatale.

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