Sono stati attribuiti all’attore francese Jean-Paul Belmondo e al regista polacco Jerzy Skolimowski i Leoni d’oro alla carriera della 73/a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La decisione è stata presa dal cda della Biennale di Venezia presieduto da Paolo Baratta, su proposta del direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera.

Belmondo ha imposto la figura di un antieroe provocatorio e seducente, molto diverso dagli stereotipi hollywoodiani ai quali lo stesso Godard si ispirava. La sua recitazione estroversa gli ha consentito poi di interpretare alcuni dei migliori gangster del cinema poliziesco francese, come in Asfalto che scotta (1960) di Claude Sautet, Lo spione (1962) di Jean-Pierre Melville e Il clan dei marsigliesi (1972) di José Giovanni, ottenendo un enorme successo popolare con i molti film successivi. Classe 1933 Belmondo è tra i più popolari attori del cinema francese. Colpito da ictus nel 2001, l’attore è tornato sul set con Un homme et son chien nel 2009, remake della pellicola Umberto D. di Vittorio De Sica. L’anno scorso è uscito un docufilm Belmondo par Belmondo in cui si ricostruisce la sua carriera.

“Un volto affascinante, una simpatia irresistibile, una straordinaria versatilità che gli ha consentito di interpretare di volta in volta ruoli drammatici, avventurosi e persino comici, e che hanno fatto di lui – dice Barbera – una star universalmente apprezzata, sia dagli autori impegnati che dal cinema di semplice intrattenimento”.

Parlando di Skolimowski, ha invece sottolineato: “è tra i cineasti più rappresentativi di quel cinema moderno nato in seno alle Nouvelles Vague degli anni Sessanta e, insieme con Roman Polanski, il regista che ha maggiormente contribuito al rinnovamento del cinema polacco del periodo”.

Classe 1938 Skolimowski vide il padre morire in un campo di concentramento, mentre la madre partecipò alla resistenza antinazista. La sua carriera iniziò con il regista Wajda, poi iniziò a frequentare la scuola di cinema di Łódź, dove conobbe Roman Polanski e con lui scrisse la sceneggiatura Il coltello nell’acqua. Nel 1967 con Le départ vinse l’Orso d’oro al festival di Berlino). Nella sua filmografia Deep end, MoonlightingThe Lightship, Acque di primavera e Ferdydurke presentato alla alla mostra di Venezia nel 1991.

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