“Ho scelto il numero 5 perché il 15 era già occupato (lo indossa Barzagli, ndr). Poi è stato un numero indossato dal mio idolo Zidane e sono orgoglioso”. Lo ha detto Miralem Pjanic nel corso della presentazione come nuovo giocatore della Juventus. Per molti Pjanic potrebbe diventare alla Juve l’erede naturale di Andrea Pirlo, anche per le qualità sui calci di punizione. “Pirlo è stato un grandioso giocatore alla Juve, era il più forte della Serie A. Non copierò il suo gioco, siamo diversi, farò quello che mi chiederà il mister”, ha aggiunto.

“Sui calci piazzati mi sono allenato con Juninho” – “Io darò il massimo per diventare un giocatore ancora più importante, voglio dimostrare il mio valore sul campo. E’ bello il paragone con Pirlo, ma il mio gioco è un po’ diverso. Spero di poter fare altrettanto bene”, ha detto ancora il bosniaco. “Le punizioni? Ho lavorato a Lione con uno specialista, Juninho, ma ogni giocatore ha un piede e una tecnica diversa. Io ho la mia e la sto perfezionando. Le partite si decidono a volte proprio sui calci piazzati, proverò a fare bene, ci sto lavorando ma so che la Juve ha altri calciatori che li tirano bene”, ha spiegato. Uno di questi è Paul Pogba. “L’ho sentito prima della Finale, gli ho augurato tanta fortuna e mi dispiace abbiano perso”, ha concluso Pjanic.

“Sarò felice di tornare all’Olimpico da avversario” – “In pochi giorni ho capito perché in questi anni era sempre così difficile stare davanti alla Juve. Sono molto contento, qui si lavora tanto. C’è sicuramente una differenza fra dove sono stato in passato e dove sono oggi”, ha esordito nel corso della conferenza stampa di presentazione allo Juventus Stadium. La sua cessione ha creato un mezzo terremoto nella Capitale e i tifosi non l’hanno certa presa bene. “So che sarò fischiato, ma sarò felice di tornare all’Olimpico da avversario”, ha detto Pjanic. “A Roma ho trascorso 5 anni bellissimi. Sarà una partita diversa per me – ha aggiunto – ma dalla prima giornata in poi sarò concentrato sulla mia nuova squadra e sugli obiettivi che abbiamo”.

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