“Qui siamo davanti ad un caso diverso dai casi di Guidi e Lupi e se le notizie, come sembra, saranno confermate, c’è una vecchia indagine, che la Procura chiuse ed archiviò, quindi il ministro Alfano è stato completamente prosciolto, anzi, neppure indagato, quindi il caso è chiuso”. Roberto Formigoni getta acqua sul fuoco dopo l’uscita, delle carte dell’inchiesta Labirinto della Procura di Roma dove spuntano il padre e il fratello del ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Non vedo minimamente non dico delle dimissioni, ma neppure la necessità di un dibattito parlamentare” afferma il senatore del Nuovo Centrodestra. Però il ‘caso Alfano’ s’inserisce in un momento di divisione all’interno di Ncd: “Noi abbiamo aderito ai governi Letta e Renzi per fare le riforme, le abbiamo fatte ed ora saranno al vaglio dei cittadini: quindi il nostro compito al governo è finito”. Crisi di governo? “No, dobbiamo valutare la possibilità di un appoggio esterno al governo. Nel nuovo Centrodestra non ci saranno scissioni”, assicura. E sul Pd che in queste ore si mostra molto tiepido, evitando di difendere il Ministro dell’Interno del governo Renzi, Formigoni afferma: “Renzi ha percepito il messaggio che gli stiamo mandando e che cioè sulla linea del governo bisogna fare molti aggiustamenti. E’ giunto il momento della riforma sulle intercettazioni? “Sì, stiamo lavorando da tempo all’interno della maggioranza, ci sono dei segnali positivi di un possibile accordo”

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