Il colpo di mano era annunciato, ed è arrivato. Manuel Valls forza la mano sulla riforma del lavoro: dopo le indiscrezioni di questa mattina, il primo ministro francese ha confermato la volontà di ricorrere per una seconda volta alla procedura ‘49.3’ per far passare la legge all’Assemblea Nazionale, uno stratagemma utilizzato dall’esecutivo già agli inizi di maggio. Il contestato articolo costituzionale permette al governo di adottare una legge senza passare per il voto del Parlamento, salvo una mozione di censura dei deputati nelle 24 ore successive. Dopo l’annuncio del premier la destra ha lasciato l’emiciclo in segno di protesta.

La decisione è stata oggetto di critiche all’interno dello stesso Partito Socialista, di cui Valls fa parte. Alcuni deputati infatti hanno annunciato di voler prendere in considerazione una mozione di sfiducia contro il governo, a meno di un anno dalle elezioni politiche. “È triste, il compromesso sarebbe stato possibile”, ha dichiarato Laurent Baumel, uno dei 30 o più socialisti convinti che il disegno di legge sia un tradimento dei valori di sinistra. “Valls sembra aver adottato la consueta intransigenza”, ha aggiunto.

Molti ritengono che il ricorso  alla procedura ‘49.3’ controproducente a livello di opinione pubblica. Christian Paul, un altro dissidente del Partito Socialista, ha avvertito che, così facendo, Valls rischia di allontanare ulteriormente gli elettori di sinistra a favore degli avversari in vista delle elezioni legislative e presidenziali del 2017.

Non giocate, abbiamo una responsabilità, e io non sto giocando”, ha ammonito Valls, rivolgendosi ai deputati della maggioranza socialista prima di annunciare la decisione. Proprio oggi i sindacati hanno indetto una dodicesima giornata di mobilitazione a Parigi e in altre città di Francia per chiedere il ritiro della riforma. “Stop à la Loi Travail“, si legge su uno striscione appeso al primo piano della Torre Eiffel.

Nella capitale la polizia ha fermato 7 manifestanti: applicate le stesse misure di sicurezza dei precedenti cortei, con il dispiegamento di oltre 2mila agenti delle forze di sicurezza. La marcia ha bloccato, tra le 13.30 e le 17, sei fermate della metropolitana e tutta l’area tra Place d’Italie e Place de la Bastille, percorsa dal corteo. Migliaia in piazza anche a Rennes, Tolosa, Grenoble, Marsiglia e Bordeaux.

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