Ho più volte scritto quanto, in vari modi, si stia facendo di tutto per passare da una sanità pubblica ad una privata pur pagando con le tasse l’assistenza. Questo si evidenzia tutti i giorni quando si assiste alla richiesta di una visita specialistica presso una struttura pubblica o privata accreditata. Le visite con la mutua sono a mesi di distanza, quelle private hanno corsie preferenziali mentre, vergogna delle vergogne, sono state inventate visite mediche con diciture varie (ad esempio solvente divisionale) in cui il cittadino paga una quota inferiore al privato, che dovrebbe rimanere una scelta, ed ottiene una visita comunque in tempi brevi. Questo mentre la Corte dei Conti dice proprio alla Regione Lombardia che occorrono controlli più accurati per riequilibrare le spese sanitarie.

Ma la cosa assolutamente deplorevole, secondo me, è utilizzare gli spazi pubblici di tutti i cittadini lombardi, 700 mq all’interno del nuovo palazzo della Regione, per aprire un grande ambulatorio polispecialistico privato. Una visita viene garantita in 3 giorni a partire da 60 euro. Chi ha autorizzato? Chi ha comprato l’arredo e le attrezzature? I medici sono tutti liberi professionisti? Non sarebbe stato meglio cercare di ridurre le attese delle visite specialistiche pubbliche con le eventuali sovvenzioni ottenute?

La sanità privata all’interno dell’istituzione che dovrebbe proteggere e controllare quella pubblica. Siamo sicuri che sia l’indirizzo giusto?

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