Lo aveva chiamato il “punto di non ritorno”. E alla fine lo è stato davvero. Il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha licenziato la direttrice generale del Comune, Sandra Maltinti, dopo la relazione durissima letta in una commissione consiliare sullo stato dei rapporti tra la giunta e gli uffici amministrativi. La Maltinti, nominata da Nogarin pochi mesi dopo il suo insediamento a capo della macchina amministrativa del Comune, aveva parlato di “clima di terrore”, di “indebite ingerenze”, di “gare in corso bloccate”, di impiegati “accondiscendenti” che favoriscono “interessi personali” di assessori e consiglieri dei Cinquestelle, di “improvvisazione”. Per dire il vero la Maltinti non ha circostanziato una sola di queste accuse ed è anche su questo che Nogarin ha deciso – dopo alcune ore – di mettere fine a questa guerra che prosegue ormai da mesi, con accuse e minacce incrociate.

La Maltinti ha ricevuto la lettera di licenziamento a sera inoltrata. “Debbo rilevare – ha scritto Nogarin secondo quanto riporta il Tirreno – che il comportamento tenuto dal direttore rappresenta un fatto di una gravità tanto rilevante da giustificare la revoca dell’incarico e il recesso dell’amministrazione dal contratto di lavoro”. Il sindaco ha spiegato che consiglieri e assessori sono stati “discreditati” e quindi “vista la gravità dei fatti esposti, che hanno definitivamente compromesso il rapporto fiduciario, ritengo che il rapporto con l’architetto Maltinti debba essere risolto con effetto immediato e senza preavviso, ai sensi dell’articolo 3 ultimo comma del contratto individuale di lavoro”. Alla direttrice è stata quindi lasciata solo la possibilità di presentare delle controdeduzioni entro 5 giorni.

Nogarin aveva già parlato in precedenza di un “monologo, fuori luogo, preconfezionato ad arte nel quale ha lanciato accuse gravissime nei confronti dell’amministrazione, accusando me, la giunta e pure i consiglieri di gravi ingerenze”.

Dall’altra parte, però, anche questa vicenda da politica diventa giudiziaria. C’è già un esposto della Maltinti, c’è una querela di Nogarin alla Maltinti (perché lei lo accusò di minacciarla con una lettera con dimissioni in bianco) e ora la presidente della commissione in cui ha parlato la direttrice generale – Monica Ria, Pd – ha portato la relazione (pubblicata anche da ilfattoquotidiano.it) in Procura, come le è stato chiesto da una parte dei consiglieri (ma non i Cinquestelle). La cosa certa è che ora Nogarin dovrà ricominciare daccapo e cercare un nuovo direttore generale.

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