Il tufo già disteso nell’anello di piazza del Campo, piano di sicurezza pronto, cavalli assegnati alle dieci contrade. Siena si prepara al Palio del 2 luglio. “Il Palio è il Palio. Nessuna interpretazione sociologica, storica, antropologica, potrebbe spiegarlo” scriveva il poeta Mario Luzi. E a 360 anni dal primo “Palio alla tonda” tutto è pronto anche in città. La sorte ha affidato Smeraldo Nulese all’Istrice, Mocambo alla Tartuca, Reynard King al Bruco, Porto Alabe all’Oca, Sarbana alla Giraffa, Quadrivia al Nicchio, Renalzos all’Aquila, Pathos de Ozieri al Drago, Raktou alla Chiocciola e Preziosa Penelope alla Lupa. E sono stati i contradaioli di Oca, Nicchio e Lupa a esultare maggiormente al momento dell’assegnazione dei cavalli ritenuti tra i favoriti.

Tra quelli scelti dai capitani delle contrade prima dell’assegnazione, non ci sono cavalli vittoriosi in piazza del Campo: il lotto è formato da 5 cavalli con almeno un’esperienza di Palio (Porto Alabe, Preziosa Penelope, Quadrivia, Mocambo e Raktou) e altrettanti esordienti (Pathos de Ozieri, Reynard King, Renalzos, Smeraldo Nurese e Sarbana). In serata, alle 19,45, si correrà la prima prova ed allora si scopriranno i primi accoppiamenti con i fantini. Quello del Palio della Madonna di Provenzano, il 2 luglio, sarà il debutto anche per il mossiere, Fabio Magni, che da questo Palio prende il posto di Bartolo Ambrosione.

La questura intanto ha approntato il piano sicurezza, a partire dall’intensificazione delle attività preventive e di controllo del territorio, con forze dell’ordine in divisa e in borghese, oltre a unità specializzata. La vigilanza è stata rafforzata soprattutto sui confini delle contrade confinanti e rivali: Lupa-Istrice e Chiocciola-Tartuca.

Si rinnoverà anche quest’anno lo scontro tra animalisti e sostenitori del Palio. Il sindaco Bruno Valentini ha già chiarito la propria posizione: “Come tutte le cose molto belle e preziose – ha detto – il Palio suscita anche l’invidia, le attenzioni di chi per calcolo o per ignoranza ci giudica senza capire che cosa è Siena e che cosa è la nostra festa. Attaccare Siena e il Palio è un modo molto semplice per ottenere pubblicità a buon mercato, conquistare un po’ di notorietà”.

Per ora sembra caduto nel vuoto l’invito di Siena alla regina d’Inghilterra, d’altra parte impegnata con altre questioni in questi giorni. Lo scorso gennaio Buckingham Palace aveva invitato i contradaioli per i festeggiamenti del 90esimo compleanno di Elisabetta II, ma l’invito era stato respinto. “Non vedrete mai un alfiere o un tamburino fuori dalla città – aveva detto il sindaco – Sono contradaioli che raccontano una storia lunga secoli. Se si vuole vedere il Palio bisogna venire qui. Invitiamo noi la Regina”.

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