Il 12 maggio scorso la Cassazione aveva confermato 23 condanne nell’ambito del processo Minotauro. I carabinieri sabato scorso hanno arrestato Vincenzo Femia, 42 anni, l’ultimo presunto boss della ‘ndrangheta ancora ricercato nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni della criminalità organizzata in Piemonte che nel 2011 aveva portato all’arresto di 150 persone.

A tradire Femia è stato il caldo, che negli ultimi giorni lo ha costretto ad affacciarsi dal balcone per cercare un po’ di refrigerio dalle alte temperature. L’uomo deve scontare sette anni, quattro mesi e 21 giorni di carcere per rapina, armi e droga dopo la sentenza definitiva pronunciata a maggio dagli ermellini.

I militari lo hanno sorpreso sabato sera – ma la notizia è stata resa nota soltanto oggi – mentre al buoi guardava la partita degli Europei di calcio tra Croazia e Portogallo, a torso nudo, e con gli auricolari alle orecchie. Si era rifugiato in un appartamento al quarto e ultimo piano di un palazzo in zona Aeronautica, periferia occidentale di Torino. Nel telefonino aveva la scheda sim di un romeno morto due anni fa. L’affittuario dell’appartamento, un italiano di 26 anni, è stato denunciato per favoreggiamento.

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