In questa stagione aveva guadagnato appena 258 sterline raggiungendo i quarti di finale in un Futures da 10mila dollari giocato a Hammameth. Quasi una vacanza in mezzo alle lezioni tenute presso il Wawrick Boat Club, trentasei miglia da Birmingham, nel cuore dell’Inghilterra. Sui campi in erba di quel circolo, Marcus Willis si guadagna da vivere insegnando come si impugna una racchetta a ragazzini e attempate signore dell’upper class. Siccome a 25 anni ha ancora voglia di giocare, pur essendo il numero 775 della classifica ATP, si era iscritto alle pre-qualificazioni per Wimbledon. Tre vittorie e accesso al tabellone delle qualificazioni. Nel frattempo però arriva una chiamata come coach, a partire dal 13 giugno, a Philadelphia.

La sua nuova fidanzata, Jennifer Bate, una dentista, lo convince che vale la pena affacciarsi nel ben più prestigioso All England Club. “E’ il tuo sogno, perché rinunciarci? E poi ci siamo appena conosciuti e vuoi andare negli Stati Uniti?”, lo striglia. Una musa. Così dal Wawrick, Marcus trasloca a Londra. Doveva essere una toccata e fuga. Invece vince altre tre partite di qualificazione contro il Top 100 Yuichi Sugita e i russi Andrey Rublev e Daniil Medvedev, entrambi di oltre 500 posizioni più su di lui in classifica. Mentre la Gran Bretagna se ne va dall’Europa e l’Inghilterra lascia i campionati europei, lui entra nel tabellone principale di Wimbledon. Già questa sarebbe una favola, visto che il suo è il secondo peggior ranking tra i partecipanti dopo quello del francese Albano Olivetti (791).

Willis però non sembra avere intenzione di fermarsi. Lunedì ha preso a sberle Ricardas Berankis, n. 54 al mondo. Se state pensando al Leicester che vince la Premier, ecco ci siete vicini. Marcus ha strapazzato il lituano in tre set, 6-3 6-4 6-4, e mercoledì torna in campo contro re Roger Federer. Con ogni probabilità la sfida impossibile – ma di questo tipo ne ha già vinte sette… – si giocherà sul Center Court, capace di ospitare fino a 15mila persone. Più spettatori di quanti Willis, originario di un sobborgo di Londra, ne abbia visti in tutta la sua carriera nei tornei Futures, dove 50 spettatori sono un successo di pubblico. Con zero prospettive all’orizzonte, un best ranking oltre la trecentesima posizione e l’esigenza di guadagnarsi da vivere, Willis avrebbe dovuto essere dall’altra parte del pianeta: “Ero pronto a procurarmi il visto. La prospettiva di un lavoro e un guadagno fisso erano allettanti”. Poi è arrivata Jennifer, la Beatrice che lo ha guidato verso Wimbledon. Così il suo Marcus sfiderà Federer sul centrale dell’All England Club, il paradiso di ogni tennista. È l’amor che move il sole e l’altre stelle.

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