È un “macigno sulla storia” dell’Unione europea e per questo la Brexit “non può essere minimizzata”. Allo stesso tempo la procedura d’uscita del Regno Unito deve essere veloce a differenza di quello che pensano a Berlino. “Siamo di fronte a una vicenda storica, chi cercasse oggi di minimizzare o di strumentalizzare ciò che è avvenuto commetterebbe un errore politico. Il voto inglese pesa come un macigno per la storia del’Ue”, dice il premier Matteo Renzi nel corso delle comunicazioni al Senato prima del Consiglio europeo convocato per il 28 e 29 giugno a Bruxelles. L’aula non è pienissima e tra i maggiori assenti spiccano i senatori di Ncd e Ala. Il capo dell’esecutivo non entra “nel merito dell’articolo 50” che aprirà il negoziato per l’uscita dall’Ue della Gran Bretagna “e sulle regole del gioco. Sono dinamiche che affronteremo in sede europea. Ma l’Italia dice che tutto può fare l’Europa tranne che aprire per un anno una discussione sulle procedure dopo aver discusso un anno sulle trattative. Così si perde di vista il messaggio del referendum

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Brexit, Renzi: “L’Europa non può aspettare un anno. Siamo a bivio: meno austerity e più crescita”

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