L’ultima brutta notizia arriva direttamente dal prefetto di Brescia, Valerio Valente: la passerella di Christo sul lago d’Iseo “da mezzanotte alle sei sarà chiusa al pubblico. Viene così accolta una doppia richiesta del Comune di Montisola che ha bisogno di tempo per la pulizia del paese e quella dell’organizzazione di Floating Piers che deve effettuare operazioni di manutenzione”. Nel corso del programma “Effetto giorno” su Radio24 il prefetto ha poi spiegato che “l’opera si sta usurando più del previsto: i 270mila spettatori hanno prodotto un’usura dell’opera che è pari a quella che l’artista immaginava a metà dell’esposizione e quindi si rende necessario intervenire con rammendo o sostituzione del telo in alcuni punti”.

Tanti, troppi i turisti che da quattro giorni a questa parte stanno accorrendo per camminare a pelo d’acqua sull’opera dell’artista bulgaro. Ma che, allo stesso tempo, stanno mandando in tilt non solo il comune di Sulzano, da cui parte l’installazione, ma anche tutta la zona del bresciano servita dai mezzi per raggiungere il piccolo paese sebino. Nella mattina di mercoledì 22 giugno, per esempio, circa 3mila persone con 400 minori dirette a The Floating Piers sono state bloccate, a causa dell’eccessivo afflusso, alla Stazione Centrale di Brescia. Una situazione causata anche dalla cancellazione, ordinata dalla prefettura, di sette treni di Trenord diretti a Sulzano, con tanto di precisazione che “dalle 9 del 22 giugno fino al termine dell’evento (3 luglio) i treni non effettuano la fermata di Pilzone”.

Disagi che si erano manifestati fin da subito: nella sera dell’inaugurazione dell’opera, infatti, il bilancio dei soccorsi era di due feriti gravi e oltre 40 interventi sanitari, con tanto di richiesta degli organizzatori di non raggiungere più il lago e successiva evacuazione per allarme rosso maltempo. Nemmeno il giorno successivo il tempo aveva dato tregua e aveva spinto la cabina di regia a evacuare, questa volta parzialmente, la passerella: il codice di allerta arancione aveva portato alla chiusura del tratto che porta all’Isola di San Paolo.

Sul fronte dei trasporti, invece, il 19 giugno la Prefettura di Brescia aveva deciso di fermare le corse dei treni per almeno due ore a causa del sovraffollamento sulla passerella e per disincentivare nuovi arrivi. Per questo era andato in tilt anche il servizio delle navette, che dai parcheggi sul territorio non ripartivano in direzione Sulzano a causa delle troppe persone presenti. Un vero e proprio blocco del piccolo centro sul lago, che nello stesso giorno aveva portato l’associazione commercianti di Iseo a denunciare: “Le webcam ufficiali dell’evento mostrano il paese di Sulzano congestionato, al punto che la gente non può accedere all’opera per motivi di sicurezza. I paesi limitrofi come Iseo, al contrario, offrono servizi e accoglienza temporanea per gestire i flussi sul ponte; nonostante ciò centri storici e parcheggi sono vuoti”. Si sono uniti al coro anche i commercianti di Sale Marasino, che sul Giornale di Brescia del 21 giugno hanno detto: “Non solo non sono aumentati ma abbiamo persino perso clienti”.

E mentre il critico d’arte Vittorio Sgarbi l’ha definita “un’operazione fallimentare e masturbatoria”, l’artista Christo ha risposto così in un’intervista su Repubblica: “Dovete avere pazienza, se avete fretta non venite a visitarla, perché anche l’attesa è parte dell’esperienza. Solo una volta nella vita camminerete sulle acque per 16 giorni e non ci sarà mai più un altro Floating Piers nel mondo dopo il 3 luglio”.

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