Anche a Bologna, come in altre città d’Italia, la comunità lgbt si è ritrovata per commemorare le vittime della strage di Orlando. Al presidio, organizzato davanti al monumento che ricorda gli omosessuali perseguitati dal nazifascismo, hanno partecipato centinaia di persone, inclusi i candidati sindaco Virginio Merola del Pd, e Lucia Borgonzoni della Lega Nord. Proprio la presenza di quest’ultima ha dato vita a parecchie polemiche: la sua solidarietà, a pochi giorni dal ballottaggio, è stata vista da molti con sospetto, interpretata come una mossa pre-voto e una strumentalizzazione della manifestazione in chiave anti islam. Un ragazzo presente l’ha contestata apertamente. “La sua presenza è una provocazione – le ha detto avvicinandola nella folla –  lei usa i temi lgbt solo per attaccare l’Islam, e il suo partito in Italia non ha mai difeso i nostri diritti. E’ qui a far campagna elettorale”. Anche per il presidente dell’Arcigay di Bologna Vincenzo Branà, che con la leghista non si è nemmeno incrociato, si è trattato “senza dubbio” di una manovra elettorale. “Nessun rappresentante della Lega è mai venuto a qualche nostra manifestazione, né qui, né in altre città d’Italia” ha sottolineato. E poi ha aggiunto: “Sicuramente durante il ballottaggio per pochi voti si farebbe di tutto. Ma ognuno ha un giudizio a cui rispondere, e quel giudizio si chiama coscienza”. Parlando con i cronisti, la candidata del Carroccio si è difesa: “Noi oggi dovremmo essere qui a commemorare e a parlare di persone che sono state uccise. Non capisco chi si stupisce della mia partecipazione”

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