“In questi europei di calcio spero che scatti una sorta di appartenenza” – E’ l’auspicio di Andrea Scanzi, giornalista e scrittore de Il Fatto Quotidiano, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo (La7) sul possibile ruolo politico del torneo di calcio appena iniziato in Francia, mentre l’Unione europea viene messa in discussione dal possibile Brexit del Regno Unito – “I prossimi europei del 2020 ci diranno se l’Europa sarà più unita” – In leggere controtendenza l’opinione del giornalista Gigi Riva, altro ospite in trasmissione – “Le rappresentative nazionali sono state superate dalle squadre di club, infatti gli italiani guardano molto di meno la nazionale della Champions League” – concetto ribadito anche da Scanzi che ricorda la vicinanza tra politica e calcio attraverso le immagini dell’allora presidente della repubblica Sandro Pertini e alcuni calciatori della nazionale che vinse i mondiali del 1982 mentre giocavano a carte in aereo – “Quella era una nazionale che generava appartenenza. Oggi le cose sono cambiate, complice anche la mancanza di elementi di spicco come Totti o Del Piero, ed è questa la sfida di Antonio Conte” – e aggiunge – “Berlusconi è colui che ha utilizzato al meglio il calcio come strumento politico. Sicuramente anche Matteo Renzi, ma facendolo da estimatore del calcio. Il discrimine rimane comunque la sincerità del politico e l’immagini di Pertini che si alza alla terza rete della nazionale del 1982 contro la Germania rimane l’emblema del politico che vive lo sport come si dovrebbe vivere”

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