“Ho perso la testa”. Con queste parole ha tentato di spiegare l’omicidio dell’ex compagna avvenuto la sera di mercoledì 8 giugno a Pastrengo, in provincia di Verona. Alessandra Maffezzoli, maestra elementare di 46 anni, madre di due figli, è stata ammazzata ieri sera nella sua casa da Jean Luc Falchetto, 53 anni, con il qualche aveva chiuso il rapporto da alcuni mesi. Non risulta che l’ex la minacciasse, che fosse stata vittima di stalking. Questo però non ha evitato l’assassinio.

Falchetto, origine svizzera, barista, ieri sera si è recato a casa della donna, in un complesso di villette a schiera, e nel corso di una lite l’ha pugnalata con un coltello da cucina, colpendola anche alla testa con un vaso. Poi è fuggito in auto. “Non volevo farlo, è stata lei che ha cominciato a litigare, mi ha dato una sberla…” sono le frasi udite dal portiere di un albergo di Castelnuovo, sul lago di Garda, davanti al quale l’uomo si aggirava in stato confusionale. Era zuppo d’acqua, dopo essere entrato nel lago, forse con l’intenzione di suicidarsi, ed aveva una mano sanguinante.

I gestori dell’hotel si sono insospettiti e hanno chiamato i carabinieri. I militari di Peschiera erano sulle sue tracce, e l’hanno arrestato. “La discussione è degenerata e ho perso il lume della ragione per un attimo. E’ come un interruttore che si è staccato per pochi minuti” sono state le dichiarazioni di Falchetto raccolte dagli investigatori. Poi però l’uomo, incensurato, ci ha ripensato, e nell’interrogatorio davanti al pm Valeria Ardito ha fatto scena muta. Non spiegando nemmeno se nel movente vi sia anche un fattore economico: i primi testimoni l’avevano anche sentito dire che la vittima gli doveva del denaro, da sei mesi, e continuava a spostare in avanti il saldo del presunto debito. Lui e Alessandra non erano più una coppia dallo scorso settembre. Il loro era un rapporto che aveva vissuto molti alti e bassi, e sembra non avessero mai realmente convissuto. La maestra aveva due figli, di 18 e 16 anni, avuti da una precedente relazione. Così era anche per Jean Luc, padre di due figli avuti da un’altra compagna.

Ieri sera l’uomo ha voluto vedere ancora Alessandra. Nella casa di Pastrengo la coppia ha iniziato a discutere; i vicini hanno sentito le urla e hanno allertato il 112. Quando i militari sono arrivati sul posto hanno trovato l’abitazione chiusa; un investigatore si è arrampicato sul tetto, introducendosi nella casa da una finestra al piano superiore. Nella zona mansarda è stato trovato il cadavere di Alessandra Maffezzoli: la testa era fracassata da un colpo alla nuca inferto con un grosso vaso, mentre il petto presentava una decina di coltellate. L’arma è stata trovata nascosta dietro un armadio, ancora sporca di sangue e con la lama spezzata dalla violenza dei colpi. Jean Luc Falchetto ora è rinchiuso nel carcere veronese di Montorio. Nella ricostruzione del delitto sarà importante accertare da dove sia spuntato quel grosso coltello. Se si trovava nella casa della vittima, o se l’ex compagno l’avesse portato con sé, cosa che farebbe scattare l’aggravante della premeditazione.

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