C’ho tanta rabbia addosso, perché ho letto cose ingiuste su di me. I giornali hanno scritto tutt’altre cose che mi fanno vergognare di essere italiano. Sfiderei ogni magistrato e ogni persona che sta dentro lo Stato a parlarmi di indifferenza quando loro non ci sono mai passati“. E’ lo sfogo di Edoardo Paraninfi, uno dei testimoni dell’omicidio di Sara Di Pietrantonio, intervistato da Giuseppe Cruciani e da David Parenzo a La Zanzara, su Radio24. “Sono stato accusato ingiustamente di non aver chiamato la polizia” – continua il ragazzo – “Sono amareggiato e schifato da questo Paese. Hanno scritto il falso: non è vero che ho visto questa ragazza chiedere aiuto e infatti ci sono le registrazioni che testimoniano che la situazione era tranquillissima e non era necessario chiamare la polizia. Ho visto solo questo ragazzo appoggiato alla macchina, mentre lei lo rimproverava. Era una situazione di discussione. Io ho girato la testa e ho fotografato nella mente questa scena”. E racconta: “Erano le 4 del mattino, sono andato ad accompagnare un’amica a casa, poi sono andato a mangiare al McDonald’s sulla Roma-Fiumicino perché avevo fame. Ho rifatto via della Magliana dopo un’ora, in direzione contraria, e c’era la macchina della polizia stradale e un’auto bruciata”. Edoardo aggiunge: “Non mi sento un vigliacco, perché ci sono le telecamere che testimoniano quello che io ho visto in quel momento. Ma poi quanti passanti hanno testimoniato? Solo io e un altro ragazzo di 20 anni. Sono andato a dire cosa ho visto alle autorità competenti, dando una pista in più, e adesso mi si sta ritorcendo tutto contro? Io ho visto il prima e il dopo la tragedia. Credo che chiunque non avrebbe chiamato la polizia per una discussione così”. E precisa: “Ora che ci sono passato, e dopo le varie polemiche, forse avrei chiamato la polizia, ma in questo momento, sapendo quello che mi stanno facendo, ci penserei due volte prima di costituirmi e testimoniare, perché questo Paese è fatto di gente e di giornalisti falsi. Provare rimorso? Sì, perché sono passato troppo prima e troppo dopo la tragedia. Mi sono comportato da persona matura, se ci fosse stato al posto mio un 50enne, neanche sarebbe andato a testimoniare”

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