Maroni ha paura perché nel libro che ho scritto ci sono le intercettazioni ambientali con le persone più vicine a lui: il suo avvocato Domenico Aiello e la sua portavoce Isabella Votino“. Così Marco Lillo, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano e scrittore, ospite a La Gabbia su La7, spiega le ragioni per cui è stato allontanato dal servizio pubblico della Rai dietro l’input del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a seguito di una lettera di diffida inviata dall’esponente della Lega ai vertici di viale Mazzini, dopo la pubblicazione del libro ‘Il potere dei segreti’, per la collana editoriale Paper First di cui lo stesso Lillo è direttore. “Ci sono le intercettazioni in cui Maroni parla di Berlusconi e di Bossi e – afferma il cronista – soprattutto parla del fatto che la casa che dovrebbe andare a vivere, dovrebbe pagarla la Lega e in cui c’è l’avallo della segretaria personale. I leghisti – conclude Lillo – hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi dopo che Maroni è salito sul palco con la ramazza dicendo di far pulizia?!”

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