“Questa legge elettorale non mi piace… uninominale”. E’ il parere di Andrea Morrone, ordinario di Diritto costituzionale a Bologna, che interviene su alcuni degli spunti emersi dal confronto tra Maria Elena Boschi e lo studente che in un incontro col ministro all’Università di Catania ha criticato la riforma costituzionale in vista del referendum di ottobre. Italicum, dunque, “perché al ballottaggio non prevede una soglia minima di voti per l’assegnazione il premio di maggioranza (che al primo turno è del 40%)”, dice lo studente. Incostituzionale come il Porcellum? “Non è certo che la mancanza della soglia in un secondo turno che segue di fatto una prima consultazione sia giudicabile come un’assenza della soglia. La tesi che più mi convince è che l’asticella per calcolare il consenso vada posta al primo turno”, spiega Morrone. “Ma i dubbi sono legittimi e rimangono”. Quanto alla possibilità di scegliere i propri rappresentanti, “l’Italicum non risolve in alcun modo il problema posto dalla Consulta quando bocciò il Porcellum”. Poi aggiunge: “Non ci sono leggi elettorali che permettano agli elettori di scegliere davvero la classe dirigente: serve una legge sui partiti, perché siano strutture intermedie strutturate e radicate sul territorio dove veramente avvenga la sintesi politica e la selezione delle classi dirigenti”. Nel video precedente, “pesi e contrappesi”, gli organi di garanzia dopo la riforma

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