La medicina di precisione è una delle sfide della scienza per i prossimi decenni. Le malattie come il cancro e quelle neuro-degenerative ci costano ogni anno – per curarle – quasi due punti di Pil. In tutto il mondo ormai la mappatura del genoma umano è a portata di mano e gli Stati più avanzati stanno investendo ingenti risorse per sostenere la ricerca e la tecnologia ad essa correlate.

Quello che dovrebbe sorgere nell’area dell’Expo di Milano – al momento il progetto è in fase di revisione da parte di esperti internazionali – sarà uno dei centri di riferimento mondiali per la genomica e avrà tra le attività principali quella della mappatura dell’intera popolazione fino allo stoccaggio della poderosa mole di dati generati, con la conseguente necessità di enormi infrastrutture (data storage e calcolo) in grado di scattare una fotografia dell’andamento delle malattie e rendere disponibili informazioni preziosissime da parte di ospedali e centri di cura. L’obiettivo: prevedere di che cosa e quando ci si ammalerà. Sembra un racconto fantascientifico, eppure è quanto potrebbe realmente nascere nel nostro paese per catapultarlo alla ribalta della competizione scientifica mondiale.

All’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) il governo ha affidato lo studio e la redazione del progetto dello Human Technopole, con un modello di respiro internazionale e capacità attrattive nei confronti degli investitori globali che – una volta tanto – potrebbero portare ricchezza al nostro paese. E, quindi, invertire il flusso incessante di eccellenze accademiche che emigrano ogni giorno all’estero, dopo essersi formate qui da noi senza sbocchi. In questo modo mettono a disposizione di “paesi concorrenti” valori incalcolabili in termini di scoperte scientifiche e valore umano.
Ai microfoni di Fq Radio il fisico Roberto Cingolani, direttore scientifico IIT, ci illustra il progetto e lo stato dei lavori.

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