Traffico impossibile? Che problema c’è: basta passarci sopra. Proprio questo spirito, infatti, pervade il futuribile – ma nemmeno poi tanto, come vedremo – progetto di maxi tram-bus cinese chiamato TEB (Transit Elevated Bus), ideato con pieno spirito pragmatico tutto orientale per risolvere in maniera rapida, ecologica e a basso costo il problema del trasporto collettivo urbano nelle congestionatissime megalopoli della Cina.

Si tratta infatti di una sorta di “granchio” meccanico, capace di portare ben 1200 persone alla volta, che in virtù della sua costruzione a “U” rovesciata permette di sopraelevarsi rispetto alle code di traffico sottostante, scorrendovi proprio al di sopra lungo le rotaie incorporate nella sede stradale. Azzardo o pesce d’aprile in ritardo? Il sistema presta in effetti il fianco a più di qualche perplessità così come appare, ma si tratta di un progetto reale, appena presentato all’International High-Tech Expo di Pechino.

Nello specifico, questa sorta di maxi tram sopraelevato prevede la propulsione elettrica per tagliare le emissioni inquinanti a zero, dato che la raccolta dell’energia necessaria è garantita dalla grande superficie del tetto integralmente coperta di pannelli solari, ed è stato concepito con questa insolita conformazione per massimizzare lo sfruttamento degli spazi stradali cinesi, già saturi e dunque congestionati, senza possibilità di potervi ospitare ulteriori mezzi di trasporto senza aggravare ulteriormente una situazione già precaria.

Tra i punti di forza di questo progetto, c’è ovviamente in primo piano la possibilità di offrire spostamenti veloci e puntuali ad un numero significativamente elevato di persone, rendendolo una valida alternativa stradale alle metropolitane sotterranee. Col vantaggio, non indifferente, di un costo di costruzione nettamente inferiore, praticamente una frazione (circa un quinto) rispetto alle risorse economiche assorbite dalla costruzione dei treni sotterranei. Insieme all’economia di scala, sono dalla parte del TEB anche i tempi di allestimento: i suoi progettisti stimano la possibilità di vederlo realizzato in appena dodici mesi.

Per quanto ingegnoso, così come mostrato il TEB mostra tuttavia diverse “falle” apparenti sul piano della sicurezza. In particolare, appare elevata la possibilità di collisione non solo con le automobili ma anche con pedoni e ciclisti, dato che il veicolo deve necessariamente condividere le medesime carreggiate del resto del traffico; la stessa altezza minima di “sorvolo” dei veicoli può essere un problema incontrando mezzi da trasporto particolarmente larghi o alti. Nel modello in scala presentato, inoltre, mancano opportune transenne o barriere di sicurezza per isolare quanto più possibile rotaie e percorso del veicolo rispetto al resto della circolazione.

Forse il TEB potrebbe funzionare nell’ordinato traffico delle capitali nordeuropee, ma tutto sommato appare davvero “ottimista” la sua integrazione nel caos quasi fuori controllo della circolazione stradale cinese… o italiana. Eppure, la sua strada non si ferma allo stadio di progetto futuristico: già nella seconda metà di quest’anno il TEB inizierà i primi test sul campo, previsti nella città Qinhuangdao City nella provincia di Hebei nel Nordest della Cina: lì ci credono davvero.

 

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