A più di un anno dall’entrata in vigore del Jobs act, oltre 500 avvocati giuslavoristi, specializzati in diritto del lavoro e previdenza sociale, si ritroveranno a Perugia, per discutere dei nodi irrisolti della riforma del governo Renzi, confrontarsi sulle novità legislative, condividere esperienze e parlare di come sta cambiando la professione. Il convegno, organizzato dall’Agi, avvocati giuslavoristi italiani, è in programma da giovedì 9 a sabato 11 giugno nel capoluogo umbro. “Siamo nel mezzo di un processo riformatore – spiega Aldo Bottini, presidente dell’Agi, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento – si può giudicare in termini postivi o negativi, ma nessuno può negare che è un cambiamento epocale”. Secondo Bottini, l’associazione non è in grado di dare un giudizio univoco sulla legge e per fare un bilancio è ancora presto.”Noi vogliamo occuparci degli aspetti tecnici“. E’ urgente, aggiunge, una sorta di “fase due” della riforma del lavoro, che si occupi della rappresentatività sindacale e della contrattazione collettiva. “L’articolo 39 della Costituzione dettava le condizioni attraverso le quali i sindacati potessero stipulare contratti collettivi validi per tutti. Oggi però non è così – dichiara il massimo dirigente dell’Agi -, perché questa norma non è mai stata attuata in tutti questi anni. Questo è sicuramente il peccato originale del diritto del lavoro italiano. E recentemente – afferma – il caso Fiat ha reso evidente che così non si può più andare avanti”. Intitolato ‘Le nuove frontiere del lavoro. Il mestiere del giuslavorista ai tempi del Jobs act‘, il convegno si articolerà in seminari, tavole rotonde e dibattiti. Più di 40 gli avvocati e i docenti universitari che si alterneranno nelle sessioni plenari e nei dieci wokshops tematici
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