Il progetto pilota è stato portato avanti a Praiano, paese di duemila anime arrampicato sulla Costiera amalfitana e trasformato in un piccolo Park Güell. Ma l’obiettivo è ambizioso: fare sistema dal basso in maniera trasparente. C’è un nuovo punto di riferimento, un modello, per chi vuole portare avanti iniziative nel campo della crescita sostenibile, della tutela ambientale e culturale, della rigenerazione urbana e sociale. Si chiama AgendaComune ed è “un progetto per l’Italia”, come recita il claim. La struttura intende selezionare le migliori iniziative e fornire il know how, il supporto tecnico e altre risorse per intercettare i fondi nazionali, regionali ed europei, rispondere ai bandi e realizzare concretamente il progetto. La base è la tanto decantata voglia di accelerare il cambiamento, però l’approccio è diverso. “Non bisogna trasformare l’Italia e gli italiani, ma dare gli strumenti e le leve a coloro che vogliono farlo”, spiega a ilfattoquotidiano.it Claudio Gatti, giornalista d’inchiesta de Il Sole 24Ore che ha concepito l’idea con l’economista Luigi Zingales, l’analista di J.P. Morgan Andrea Calabrò, Fabrizio Richard e Davide Vidotto, rispettivamente amministratore unico Lawdit Advisory Services e associate consultant di Bain&Company.

Praiano, una città-museo in stile Park Güell – Il primo esperimento sul campo di AgendaComune è stato condotto a Praiano, in provincia di Salerno, trasformato in un paese-museo a cielo aperto con 8 itinerari artistici, supportati da un portale sui beni archeologici e artistici della Regione Campania e da una app in italiano e inglese che fa da guida ai visitatori. “Ci sono voluti tre anni, non è stato facile ma oggi il progetto NaturArte è realtà”, continua Gatti. L’idea di empowerment sociale – mettere in connessione la ‘parte sana’ del Paese – che ora si vuole esportare in altri luoghi nasce nel 2013, quando viene costituito un Nucleo locale e vengono raccolti 20mila euro tra i 2mila abitanti per partecipare alla Cassa contributi locali.

“Non è un passaggio casuale – dice il giornalista del Sole, che risiede a Praiano – perché i primi a investire nel progetto abbiamo voluto essere noi residenti, e questo ha fatto sì che i finanziamenti aggiuntivi arrivati da fuori non sono stati percepiti come soldi che possono essere sprecati”. Durante il 2014 viene elaborato un piano di posizionamento strategico del paese con il supporto di professionisti esterni e di un mentore, propedeutici allo sviluppo vero e proprio dell’iniziativa. Trovato l’accordo con l’amministrazione comunale, AgendaPraiano partecipa ai bandi e ottiene, tra fondi europei e locali, stanziamenti pari a 389mila euro, l’85% per cento dei quali viene impiegato per interventi di natura duratura. “Fondi come quelli intercettati dal nostro progetto finiscono solitamente in sagre e festival. Ma dopo aver mangiato o ascoltato musica, non rimane nulla. Tutto si esaurisce al momento. Praiano ha ora invece un’attrattiva stabile”. Otto artisti locali hanno infatti tratto ispirazione dalle antiche edicole votive sparse per il paese realizzando installazioni in ceramica lungo otto percorsi dove da oggi si fondono arte e natura, in una sorta di rivisitazione di Park Güell, l’utopica città-giardino progettata da Antoni Gaudí a Barcellona. Un’attrattiva in più per il piccolo borgo della Costiera amalfitana.

Da AgendaPraiano ad AgendaComune “Quanto abbiamo realizzato in provincia di Salerno è declinabile altrove, basta seguire il modello da noi applicato. Servono cittadini disposti a impegnarsi, anche se pochi, e poi fornitori di know-how professionale e controllori esterni. In più occorre un’amministrazione pubblica che non intralci il progetto”, spiega Gatti. Tramite il portale AgendaComune.org, chiunque potrà proporre le iniziative, che verranno selezionate sulla base di sette criteri: coerenza con la filosofia di AgendaComune, qualità del progetto e delle persone coinvolte, replicabilità, sostegno finanziario necessario e raffronto con le best practice di settore. Da parte sua, AgendaComune conta di fornire supporto per lo sviluppo del progetto, oltre a garantire consulenza attraverso la rete di professionisti associati e la supervisione tramite un “mentore”. “Spesso mancano iniziative innovative e programmatiche, non di protesta ma capaci di fornire un alternativa propositiva distaccata dai modelli convenzionali – spiega Gatti – In Italia esistono tante realtà in cui le persone fanno cose belle, di successo, ma non si fa rete e non c’è chi fornisce l’aiuto e le conoscenze a chi vuole seguire percorsi equivalenti. Noi vogliamo fare rete, dal basso e in maniera trasparente”. Avviata la piattaforma, AgendaComune conta di impegnarsi in una doppia ricerca, da una parte di soci e affiliati e dall’altra di progetti e idee. Per replicare il piccolo Park Güell di Praiano in altri dieci, cento, mille luoghi d’Italia.

Twitter @andtundo

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